Home » Internazionali »Politiche » Contro-vertice a Rio+20: no a una green economy sfruttatrice:

Contro-vertice a Rio+20: no a una green economy sfruttatrice

giugno 22, 2012 Internazionali, Politiche

Nonostante all’orizzonte del vertice Rio+20 sullo Sviluppo Sostenibile, che si chiuderà oggi in Brasile si profili un clamoroso nulla di fatto, il summit ha avuto almeno il merito di accendere i riflettori sulle tante situazioni di sfruttamento ambientale al centro del “Contro-vertice” di Cúpula dos Povos, organizzato in contemporanea da 200 Ong, armate di analisi e propositi più concreti di quelli sui tavoli governativi del summit ufficiale. A partire dalle migliaia di storie – tutte diverse, eppure per certi versi simili – degli abitanti dell’Amazzonia, il grande polmone verde del Paese, costantemente sotto attacco di lobby industriali senza scrupoli. Comunità locali, contadini, pescatori, e rappresentanti della società civile riuniti al contro-summit si battono infatti, paradossalmente, contro la green economy, quando questa sia intesa come “grande ombrello che racchiude sotto di sé tutti i modi di commercializzare e mercificare la natura”.

Mentre il silenzio dei leader mondiali è quasi imbarazzante, Da Rio filtrano dunque innumerevoli storie di persone e comunità decise a dire “no al capitalismo verde, sì a un’economia solidale”. “Hanno distrutto i nostri fiumi per costruire gigantesche dighe, distrutto le nostre foreste per piantare eucalipti, soia e riso: il governo permette alle grandi imprese di ingrandirsi a spese dei brasiliani, dei popoli indigeni che dopo 512 anni di storia aspettano ancora che le loro terre siano delimitate“, è il racconto di un capo villaggio arrivato da Mata Medonha, nello Stato di Bahia.

La “novità” di Rio+20 che più colpisce i 30.000 partecipanti al Summit dei Popoli è proprio la scissione nei negoziati, con un passo indietro rispetto all’Earth Summit del 1992, tra ambiente e sviluppo, tanto da far azzardare a qualche commentatore la definizione di “Rio -20″, dove il meno indica un chiaro ritorno al passato. “Il vertice Rio+20 – denuncia l’Ong Oxfamfallirà se affronterà ambiente e sviluppo come due temi distinti, secondo una vecchia concezione superata ben venti anni fa dal primo vertice di Rio. Riteniamo che l’impegno a Rio per un unico processo che riunisca gli obiettivi di sviluppo sostenibile e il paradigma di sviluppo post-2015 potrebbe rappresentare uno storico accordo per sradicare la povertà e assicurare la prosperità a tutti attraverso la condivisione delle risorse limitate della terra”.

La green economy dovrebbe cioè diventare, secondo l’appello delle comunità locali, la via per assicurare a tutti l’accesso alle risorse, nel rispetto degli ecosistemi e dei loro ritmi. “Porre fine alla povertà e proteggere l’ambiente sono cause inscindibilmente legate e non possono essere affrontate separatamente. Le attuali proposte sono una ricetta per diluire l’impegno, moltiplicare lo sforzo e disperdersi. Alle persone più povere del mondo, che ancora soffrono la mancanza di assistenza sanitaria di qualità e di istruzione è anche negata la giusta quantità di acqua, aria pulita e terra. I poveri saranno i primi a rimetterci se Rio+20 non riuscirà a definire una serie di obiettivi per il pianeta. Abbiamo bisogno di un unico quadro guida il cui scopo è quello di porre fine alla povertà e ripristinare l’ambiente che ci sostiene tutti”, sottolinea Antonio Hill, senior advisor sui cambiamenti climatici di Oxfam International.

Il messaggio delle Ong ai potenti è quello di inaugurare un nuovo corso dell’economia verde, che unisca la sostenibilità ambientale a quella sociale. Difendere la natura per tutelare i diritti di tutti. Dal contro-vertice arrivano anche tantissime storie di profughi ambientali, persone costrette a lasciare la propria terra per eventi climatici estremi. Secondo un dossier di Legambiente diffuso ieri, in tutto i profughi vittima dei cambiamenti climatici sono 6 milioni, ma, stando alle stime dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), entro il 2050 il fenomeno potrebbe riguardare fino a 250 milioni di persone. Con conseguenze distruttive per le fasce più deboli della popolazione, a cominciare dai bambini: “Con più di 7 miliardi di abitanti del pianeta – spiega Khaled Mansour, Direttore Comunicazione dell’Unicef – la comunità internazionale dovrebbe chiedere al vertice di Rio de Janeiro cosa significhi sviluppo sostenibile per 2,2 miliardi di bambini nel mondo. Dopo tutto, il futuro che vogliamo e che stiamo costruendo lo dovranno vivere loro, e i loro figli. E dovrebbe essere un futuro più giusto. Lo sviluppo sostenibile ha a che fare col fatto di comprendere, riconoscere e intervenire attivamente sulle interrelazioni esistenti tra economia, società e ambiente naturale”.

Ed è stata proprio una giovane studentessa a ricordare ai potenti, durante la sessione di apertura di Rio+20, i loro compiti:“Ci avete promesso di combattere la povertà; ci avete promesso lo sviluppo sostenibile, la lotta contro i cambiamenti climatici. Le multinazionali si sono impegnate per rappresentare l’ambiente. Il nostro futuro è in pericolo,sappiamo che il tempo corre. Avete 72 ore per decidere il destino dei bambini del mondo, l’orologio è scattato ora. Tick tick tick”, ha ammonito Britney Trifford. Ma in quel momento in molti hanno fatto finta di non sentire e sui grandi media tutto tace.

Veronica Ulivieri

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live

PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende