Chi è Antonio Tajani e quali poteri ha il nuovo presidente del Parlamento Europeo
Il nuovo Presidente del Parlamento Europeo, che succede al dimissionario Martin Schulz, è per la prima volta nella storia dell’istituzione, un italiano, il romano Antonio Tajani, candidato del Partito Popolare Europeo, eletto ieri dall’Assemblea di Strasburgo con 351 voti, che hanno sconfitto l’altro italiano in gara, il socialista Gianni Pittella.
Sposato con due figli, Tajani è laureato in Giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma e parla tre lingue straniere: inglese, francese e spagnolo. E’ stato ufficiale dell’aeronautica militare italiana, per poi diventare giornalista professionista e assumere il ruolo di responsabile della redazione romana de Il Giornale. Dopo una militanza giovanile nel Fronte Monarchico, nel 1994 partecipa alla costruzione di Forza Italia e ne diviene coordinatore per il Lazio (fino al 2005) e, da subito, parlamentare europeo. Tajani non è infatti “uomo nuovo” nelle istituzioni europee: Commissario dal 2008 al 2014, prima ai Trasporti e poi all’Industria, ha ricoperto anche il ruolo di Vicepresidente della Commissione Barroso.
Ma che poteri ha il presidente del Parlamento Europeo? Eletto non direttamente dai cittadini ma dai deputati, il Presidente – coadiuvato da 14 vicepresidenti – deve innanzitutto assicurarsi che vengano seguite le procedure prescritte dal regolamento e vigilare sulle attività del Parlamento e delle sue Commissioni. Rappresenta il Parlamento stesso in seno all’Unione Europea e in tutte le questioni giuridiche e relazioni internazionali. La sua firma è necessaria per rendere operativa la maggior parte degli atti legislativi europei e per l’approvazione del bilancio annuale.
Il presidente viene eletto per un mandato di soli due anni e mezzo, per cui in ogni legislatura si alternano due presidenti, solitamente espressione degli accordi tra i due maggiori blocchi politici rappresentati al Parlamento Europeo (attualmente PSE e PPE). Dal punto di vista del protocollo, il Presidente del Parlamento, in quanto espressione della rappresentanza dei cittadini europei, precede tutte le altre cariche dell’Unione Europea.
Il Parlamento Europeo, dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona nel 2009, non ha più solo una funzione consultiva, ma partecipa, con modalità differenti, all’adozione degli atti legislativi dell’UE attraverso il meccanismo di codecisione con il Consiglio (espressione dei governi nazionali), divenuto la procedura legislativa ordinaria, nella quale rientrano ambiti di importanza fondamentale, come la libertà, la sicurezza e la giustizia, il commercio estero, la politica ambientale e la politica agricola comune (PAC). Già l’Atto Unico Europeo (AUE) del 1987, prevedeva inoltre che la stipula di qualsiasi trattato di adesione di un nuovo Stato membro fosse soggetta al parere conforme del Parlamento Europeo, così come per gli accordi internazionali “aventi implicazioni finanziarie considerevoli per l’UE”.
Redazione Greenews.info