Battaglia delle rinnovabili: Francia e Germania si alleano per spingere l’Europa
«Ad oggi il settore energetico americano rappresenta la fonte più promettente per futuri investimenti». E’ un passaggio del discorso sullo Stato dell’Unione 2013, tenuto dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama. «Dopo anni di dibattiti e discorsi siamo finalmente in grado di controllare il nostro futuro energetico», ha proseguito. Per Obama le energie rinnovabili saranno infatti uno strumento importante per rinforzare l’economia: l’aumento di investimenti nelle rinnovabili ha contribuito a creare posti di lavoro, ha migliorato la sicurezza energetica e ridotto i prezzi dell’energia nel corso degli ultimi quattro anni. Ricevendo il plauso della SEIA, l’associazione dell’industria solare statunitense, il presidente ha quindi chiesto un’ulteriore crescita degli investimenti nella ricerca e nella produzione legate al settore energetico: «Quattro anni fa, altri Paesi dominavano il mercato delle energie pulite e il mercato del lavoro ad esse collegato, e noi abbiamo cominciato a invertire tale tendenza (…) L’energia solare diventa ogni anno più economica e i suoi costi saranno ulteriormente ridotti in futuro. Fino a quando paesi come la Cina continueranno a scommettere sulle energie pulite, altrettanto dovremo fare noi».
America e Cina, dunque, la solita gara. Ma, tra i Paesi che “dominavano il mercato delle energie pulite”, a cui alludeva Obama, ci sono forse anche stati europei? E’ lecito pensare di sì e, ancora una volta, il riferimento non può che essere la locomotiva tedesca: secondo l’EPIA (Associazione Europea dell’Industria Fotovoltaica) dei 101 gigawatt di potenza globale installata, oltre 30 risalgono allo scorso anno e, di questi, 17 sono stati realizzati in Europa. Nel 2012 i maggiori mercati fotovoltaici europei sono stati Germania (7,6 GW, in aumento: 7,5 nel 2011), Italia (3,3) e Francia (1,2). Fuori dall’Europa i mercati che hanno registrato il maggiore sviluppo lo scorso anno sono invece stati proprio la Cina (3,5), gli Stati Uniti (3,2), e il Giappone (2,5).
Nonostante il forte sviluppo dei mercati extraeuropei, dunque, l’Italia e la Germania dei record restano i maggiori mercati in termini di potenza fotovoltaica cumulata, rispettivamente con 32,4 e 16,18 GW alla fine del 2012. In Germania nei prossimi 3 mesi le tariffe incentivanti saranno ridotte del 2,2%. A febbraio gli impianti riceveranno, a seconda della taglia, da 0,1152 a 0,1664 euro per kilowattora prodotto, ad aprile il premio sarà ridotto a 0,1102-0,1592 euro/kWh. E’ ancora in corso, però, la discussione sul tetto massimo di spesa da destinare, in futuro, al fotovoltaico. Il governo federale e quelli regionali (i Länder) non hanno trovato un accordo sull’ammontare dei finanziamenti e le tariffe incentivanti: una formula di compromesso sarà presentata il prossimo 21 Marzo, nel corso del summit sull’energia al quale parteciperà anche la Cancelliera Merkel.
C’è fermento anche in Francia dove, nell’ultima tavola rotonda tra i ministri dell’ambiente, dell’economia e rappresentanti dell’industria solare, si è discusso soprattutto di innovazione, che dovrà essere il criterio cardine nell’assegnazione dei lavori di costruzione di impianti fotovoltaici con potenza superiore a 100 Kw. Proprio Francia e Germania hanno da poco firmato un accordo di collaborazione per la promozione congiunta delle energie rinnovabili, creando un ufficio comune. L’accordo, siglato dai minstri Delphine Batho, per la Francia, e Peter Altmeier, per la Germania, ha lo scopo di fare dell’Europa il continente della «transizione energetica riuscita» sostenendo le rinnovabili in entrambi i Paesi e a livello europeo. L’ufficio si propone di dare impulso agli investimenti dei privati, alla diffusione di buone pratiche e alla cooperazione tra istituzioni, enti di ricerca e politica di entrambi i Paesi, organizzando anche conferenze, incontri, diffusione di pubblicazioni, rapporti e regolamenti.
Anche in altri Paesi europei il fotovoltaico è in aumento: secondo le statistiche della HROTE, l’autorità per l’energia croata, la potenza fotovoltaica installata in Croazia a Dicembre 2012 è raddoppiata rispetto allo scorso anno. Secondo i dati della Direcção Geral de Geologia e Energia (DGGE), l’autorità energetica portoghese, il Portogallo ha invece raggiunto una potenza fotovoltaica installata cumulata di 199 megawatt a novembre 2012 coprendo lo 0,68 per cento della domanda elettrica. E la Spagna, a dicembre 2012, ha coperto con il fotovoltaico l’ 1,7 % della domanda nazionale di energia elettrica, per una potenza complessiva di 4475 megawatt ed incentivi (la media è di 32,1 centesimi di euro per chilowattora) totali erogati pari a 2,61 miliardi di euro. E’ però l’energia eolica il vero fiore all’occhiello della Spagna: a gennaio 2013, infatti, è risultata la prima fonte di produzione di elettricità, con 6,3 terawattora che rappresentano il 27,3 per cento nel mix elettrico del mese. Rispetto allo scorso anno l’aumento di produzione è stato del 73,5%. I dati sono della Red Electrica de Espana, la società che gestisce la rete elettrica spagnola, secondo cui le fonti rinnovabili elettriche hanno generato a gennaio il 44% della produzione totale del mese, un record per la Spagna.
Andrea Marchetti