Aperto oggi a Roma il summit FAO sulla sicurezza alimentare
“È tempo di un rinnovato impegno da parte della comunità internazionale, specie dei Paesi più ricchi, per sconfiggere la povertà e per porre le basi di uno sviluppo sostenibile e diffuso” è stata la dichiarazione affidata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al Presidente del Senato Renato Schifani in apertura del World Summit on Food Security della FAO a Roma.
Nonostante gli auspici di Napolitano il summit conta tuttavia quattro grandi assenti: Barack Obama, Nicolas Sarkozy, Gordon Brown e Angela Merkel non presenzieranno, lasciando un vuoto significativo nella rappresentanza dei paesi ricchi, fondamentali per lo stanziamento di fondi per la sicurezza alimentare. Ieri è così partita la campagna on-line 1-Billion Hungry che invita a firmare una petizione perchè i buoni propositi dell’ultimo G8 a L’Aquila si tramutino in impegni concreti.
Centrale sarà la questione dei biocarburanti che Astrid Agostini, economista ambientale della FAO, ha così anticipato: “La compatibilità tra produzione di biocarburanti e di prodotti alimentari ci può essere, ma va accompagnata in modo adeguato.” [...] “I governi devono dunque attivare al loro interno organismi di analisi e valutazione, attraverso una sorta di ‘piani regolatori’ dei terreni coltivabili che rispettino anche i diritti informali delle popolazioni sulle loro terre”.
Biocarburanti sì, dunque, ma con le dovute precauzioni. Questi, stando al messaggio lanciato preliminare dalla Fao, non sono necessariamente causa di fame e malnutrizione. Si dovrebbero tuttavia poter produrre biocarburanti senza sconvolgere i prezzi delle materie prime agricole. La necessità di aumentare del 70% la produzione di cibo nei prossimi quarant’anni, in vista di un inevitabile ulteriore aumento della popolazione, si scontra con la quantità di terra disponibile e con i costi per renderla coltivabile. E’ dunque necessario, per soddisfare e conciliare queste esigenze, che i governi si facciano promotori di “piani regolatori” che tutelino, soprattutto nei Paesi in Via di Sviluppo quelle popolazioni ancora legate alle colture a rotazione e alla pastorizia così che, in sintesi, il boom produttivo di biocarburanti non generi un nuovo picco della fame nel mondo. Sul banco degli imputati anche l‘UE alla quale la Fao chiede di rivedere l’impiego, nei trasporti, del 10% di carburanti da fonti rinnovabili, previsto entro il 2020, con una più approfondita valutazione delle implicazioni di tale obiettivo.
Per seguire in tempo reale gli aggiornamenti della nostra redazione sul summit FAO a Roma, fino a mercoledì 18 novembre:
Greenews.info, “Vertice FAO: aggiornamenti da Roma“