Home » Idee »Nazionali »Politiche » Amo l’Italia, ma ora basta! Prosegue la marcia virtuale degli imprenditori esasperati:

Amo l’Italia, ma ora basta! Prosegue la marcia virtuale degli imprenditori esasperati

marzo 3, 2014 Idee, Nazionali, Politiche

Di virtuale c’è solo la marcia, il grido d’allarme contro le tante cose che impediscono di fare impresa in Italia è invece forte e reale. Una crisi nera che fa fallire per troppo credito. “Amo l’Italia, ma basta!” è lo slogan (ideato dall’agenzia Armando Testa) della manifestazione degli imprenditori che da Torino, nel giorno di San Valentino, hanno iniziato la battaglia per la risalita. E’ stata lanciata una marcia virtuale dei 40 mila con un sito, “Ripresa Impresa“, nel quale si invitano gli imprenditori italiani a lasciare un contributo video di 30 secondi per raccontare tutto ciò che impedisce loro di fare business. Tutti i presidenti delle Unioni Industriali hanno raccontato le situazioni dei loro territori e spiegato che cosa servirebbe per cambiare rotta. Le proposte sono quelle di sempre: taglio drastico dei costi produttivi, taglio del cuneo fiscale, stabilizzazione delle risorse per i salari di produttività, maggiore liquidità, rilancio degli investimenti in ricerca, imposta di credito allargate e investimenti per beni strumentali. Mai nessuna risposta.

Tra i partecipanti molti anche gli addetti ai lavori della green economy. Certezza delle regole e negli obiettivi futuri, le loro priorità. “Le rinnovabili stanno diventando sempre più competitive con le fonti tradizionali di energia: in Italia produrre la propria energia con un pannello fotovoltaico costa ormai meno che prelevarla dalla rete. Per investire ancora nel settore, quindi, c’è molto meno bisogno di incentivi, come è stato necessario fare negli anni passati. Occorre invece ridare alle imprese sicurezza nelle norme“, afferma Agostino Re Rebaudengo, presidente di Asja Ambiente Italia e di Assorinnovabili. “Le imprese green hanno infatti bisogno di sapere che i loro investimenti passati avranno un rendimento prevedibile, qualsiasi esso sia, sul quale costruire le proprie valutazioni. Invece, in questi giorni, con la definitiva approvazione del Destinazione Italia, migliaia di investimenti in piccoli impianti effettuati negli anni passati sono stati colpiti da una norma che ha tagliato la remunerazione dell’energia prodotta. Contemporaneamente un’altra norma ha bloccato per molti impianti la possibilità di compiere opere di ammodernamento e manutenzione”.

Altrettanto fondamentale è dare certezza sugli obiettivi futuri. “Gli investimenti nel settore energetico hanno una durata generalmente molto lunga, che va dai 20 ai 50 anni: avere una strategia energetica chiara di lungo periodo darebbe un segnale importante di indirizzo per le attività delle imprese del settore“, continua Rebaudengo. La fiducia non manca, ma le cautele sono d’obbligo. “Vista l’eredità lasciata dal precedente Governo in fatto di norme contro le rinnovabili, non possiamo che sperare che il nuovo Governo cambi passo. Dopo aver ascoltato le prime dichiarazioni, che hanno messo in risalto la volontà di sfoltire la burocrazia nel nostro Paese, siamo fiduciosi. Pensiamo che il desiderio di incidere sulle politiche dell’Unione Europea del nuovo Governo possa farlo associare alla maggioranza degli Stati Membri nel definire tre obiettivi ambiziosi per il 2030: sulle rinnovabili, sulla riduzione delle emissioni e sull’efficienza energetica. Tutti i maggiori esperti internazionali riconoscono che il futuro è rinnovabile, ma alcune imprese e alcuni politici italiani, nonostante i passi importanti compiuti negli ultimi anni, ancora stentano a crederci. Su questo ci aspettiamo che i Ministri siano chiari fin da subito. Ci auguriamo quindi che Galletti prosegua sulla stessa linea e che anche il Ministro Guidi collabori con una politica industriale sostenibile sia dal punto di vista economico che ambientale“.

La campagna pubblicitaria (“Amo l’Italia, ma è un amore non corrisposto”), ideata da Marco Testa, ha sullo sfondo una rosa rossa che appassisce. Le conclusioni sono del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. “Sono convinto che non ci sia ripresa senza impresa”, afferma tra gli applausi all’Unione Industriale di Torino. “Dateci un Paese normale e vi faremo vedere di che cosa siamo capaci. Occorre rilanciare gli investimenti con un sostegno all’innovazione e alla ricerca, e investimenti nei beni strumentali. Sostegno alla produttività per detassare il salario produttività; riallineare i costi della bolletta energetica alla media dei Paesi europei; serve una forte immissione di liquidità con una Pubblica Amministrazione che paghi i propri debiti. Ma non basta, dobbiamo chiedere l’avvio di un percorso di riforme istituzionali per avere un sistema-Paese moderno ed efficiente. Bisogna liberare il Paese da regole opprimenti della burocrazia”.

Alla riunione straordinaria del 14 febbraio scorso, sono intervenuti tutti i Presidenti delle associazioni confindustriali del Piemonte, una delle regioni più colpite: Licia Mattioli Presidente dell’Unione Industriale di Torino; Marco Giovannini di Alessandria; Paola Malabaila di Asti; Marilena Bolli di Biella; Franco Biraghi di Cuneo; Fabrizio Gea di Ivrea; Fabio Ravanelli di Novara; Giorgio Cottura di Vercelli e Valsesia; Roberto Colombo di VCO; il Presidente di Confindustria Piemonte Gianfranco Carbonato, Alberto Baban neo Presidente nazionale di Piccola Industria e Giorgio Squinzi, il Presidente nazionale di Confindustria. “L’impresa è in trincea”, chiarisce la Mattioli. “In un Paese che ha perso il 25 per cento della produzione industriale e il 9 per cento di Pil, che per Torino si traduce in 7 miliardi di prodotto interno lordo persi dal 2008, si parla di crisi nera”. “Una regione manifatturiera colpita duramente dalla crisi, più ancora di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna”, aggiunge il presidente di Confindustria Piemonte Gianfranco Carbonato. “Abbiamo perso oltre 11 punti di Pil, oltre 12 miliardi, con 632 milioni di ore di cassa integrazione fatte e un tasso di disoccupazione più che raddoppiato, al 10 per cento”. Carbonato parla a nome delle 5.914 imprese del sistema confindustriale, “ma vogliamo rappresentare l’interesse dei nostri 273mila dipendenti”, precisa.

Parla invece di ritardi nei pagamenti la presidente degli industriali di Asti. “Qui il problema è che si fallisce per troppi crediti e non per debiti”. Da Ivrea Fabrizio Gea racconta di una complicata convivenza tra la difficoltà quotidiana di imprese e lavoratori e “la mancanza di visione di chi governa e l’incapacità anche di piccoli cambiamenti”. Pesa la mancanza di certezza del diritto, sottolinea tra gli applausi Franco Biraghi, a capo degli industriali di Cuneo. “Qui sindaci, amministratori e imprenditori rischiano il penale per svolgere il proprio lavoro. Se potessimo mettere le ruote sotto i nostri stabilimenti li porteremmo via”. Da Novara, provincia che meglio di altre ha retto l’urto, il presidente Ravanelli parla di Irap, di gettito aumentato dell’11 per cento in fase di crisi. “Una vera e propria spremitura!”.

Francesca Fradelloni

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live

PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende