Per cambiare il nostro rapporto con la natura dobbiamo affrontare i conflitti sociali, collettivi, ma anche intrapsichici, che per millenni abbiamo “negato, rinviato, spostato, dislocato”. Per far funzionare di nuovo l’economia, dobbiamo “partire dal coraggio di assumere la decrescita come obiettivo necessario, richiesto preferibile” e “affrontare i conflitti che un simile cambiamento comporta e richiede”. E per far sì che le persone comprendano tutte le implicazioni legate alle emergenze ecologiche, è indispensabile “un grande lavoro di educazione, per insegnare ai cittadini a gestire i propri conflitti intrapsichici che derivano dalla messa in discussione dell’idea dell’uomo come dominatore della natura”. Nel libro “Il conflitto generativo. La responsabilità del dialogo contro la globalizzazione dell’indifferenza”, di recente pubblicato dalla casa editrice ...