Una delle più grandi rimozioni collettive della nostra società è il mattatoio. Non solo il luogo fisico della macellazione, relegato ai margini della città, fuori dalla vista, lontano dall’udito, occultato all’olfatto; ma anche il simbolo di un’industria alimentare di cui – per pigrizia, ipocrisia o cattiva coscienza – non si vogliono conoscere le regole.
Se il marketing, con la sua sistematica infantilizzazione della società, non fa altro che assecondare il nostro desiderio di non vedere, tocca allora sempre più spesso all’arte riportarci la realtà davanti agli occhi. E il teatro, forte di un primato di fisicità e prossimità che poche altre forme di comunicazione conoscono, può avere in questa ...