Le abbiamo sempre avute, le galline. Crescevano con me, se non fosse che poi andavano mangiate, e anche i galli. Quando ero piccola non me ne accorgevo: erano tutte simili, con penne, piume e petto grosso, come le mamme che hanno tanti figli. Così, anche se ne spariva una, ce n’era un’altra pronta a sostituirla, e per me erano eterne, le galline immuni alla vecchiaia, alla tristezza e poi alla morte. Un po’ come i conigli.
Mi avevano detto che erano riusciti ad andarsene, a scappare, e adesso erano tutti in giro per il viale, quello con tigli, platani e botton d’oro, i fiori gialli che se li ...