Da alimenti poveri usati durante le carestie a piatti degni di ricette per palati fini e presidi Slow Food. È il destino delle erbe spontanee alimentari che, specie in primavera, seppur scoppiata in ritardo come quest’anno, ritornano nelle nostre cucine per piatti stagionali ricercati e saporiti. Luppolo, silene vulgaris, tarassaco, malva, raperonzolo, rosolaccio, amaranto, portulaca, ortica, sambuco - in ogni regione meglio conosciuti con il nome popolare o dialettale - sono solo alcune delle essenze di questa stagione. Anche se non manca qualche fruttivendolo accorto che riesce a recuperare per i propri clienti gli agognati mazzetti di erbe, il più delle volte per gustarle bisogna rimboccarsi le maniche ...