Trino, Caorso, Latina, Garigliano, Bosco Marengo, Saluggia, Casaccia e Rotondella: sono queste le centrali nucleari, gli impianti di produzione del combustibile nucleare e gli impianti di ricerca del ciclo del combustibile nucleare che l'Italia deve smantellare e che generano circa 55.000 metri cubi di rifiuti radioattivi di cui circa 10.500 ad alta attività e altri 44.500 a media e bassa attività. Nel nostro Paese, oltre agli impianti da smantellare si aggiungono i rifiuti radioattivi a bassa, media ed alta radioattività generati da attività diagnostiche e terapeutiche di medicina nucleare (provette, flaconi, siringa, guanti, indumenti contaminati, sorgenti per teleterapia), ma anche di macchinari contaminati e ...