La rinascita dell’ISPRA
E’ormai ufficiale: l’ISPRA, l’ente pubblico al centro delle polemiche, nei mesi scorsi, per le rivendicazioni sindacali dei 500 lavoratori barricatisi sul tetto, avrà una nuova vita come braccio tecnico e scientifico del Ministero dell’Ambiente.
Sulla Gazzetta Ufficiale del 3 agosto 2010 è stato infatti pubblicato il Decreto del 21 maggio 2010 n. 123 del Ministro Prestigiacomo che contiene le norme per la fusione dell’APAT, dell’INFS e dell’ICRAM in un unico istituto, denominato appunto Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, nel quale confluiranno il personale e le risorse finanziarie e strumentali delle altre agenzie, già formalmente soppresse a decorrere dalla data di insediamento dei commissari nel 2008.
L’ISPRA è un ente pubblico di ricerca sottoposto alla vigilanza del Ministero - che ne impartisce le direttive generali – ma dotato di personalità giuridica e di autonomia tecnico-scientifica, organizzativa, finanziaria, gestionale, patrimoniale e contabile.
L’Istituto ha sede a Roma, ma potrà, per il conseguimento dei propri fini istituzionali, istituire altre sedi operative decentrate sul territorio nazionale, in particolare per assicurare assistenza tecnica e consulenza strategica alle amministrazioni pubbliche, nel quadro della cooperazione interistituzionale tra amministrazioni centrali, regionali e locali in materia ambientale.
Oltre alle attività principali di ricerca, consulenza e assistenza, sperimentazione e controllo, monitoraggio e valutazione, l’ISPRA svolge una funzione di informazione e formazione, anche post-universitaria, in materia ambientale, con particolare riferimento alla tutela delle acque, alla difesa dell’ ambiente atmosferico, del suolo, del sottosuolo, della biodiversità marina e terrestre e delle rispettive colture, ed è abilitato a promuovere, attraverso il suo Consiglio Federale, lo sviluppo del sistema nazionale delle Agenzie e dei controlli in materia ambientale, di cui cura il coordinamento, garantendo l’accuratezza delle misurazioni e il rispetto degli obiettivi di qualità e di convalida dei dati, attraverso l’approvazione di sistemi di misurazione, l’ adozione di linee guida e l’accreditamento dei laboratori.
Redazione Greenews.info