La Camera dice sì alle detrazioni fiscali del 55%
Dopo travagliate vicende e in seguito alle proteste provenienti da esponenti politici, rappresentanti del mondo imprenditoriale ed associazioni ambientaliste, ieri sera la Camera dei Deputati ha approvato un emendamento alla Legge di Stabilità (ex Finanziaria) con cui è stato approvato il rifinanziamento, per il 2011, delle detrazioni fiscali del 55% per il risparmio energetico.
Dalla prossima settimana la Legge di Stabilità passerà all’esame del Senato che dovrà pronunciarsi entro il 10 dicembre ma, nonostante l’inquieto clima politico, non si prevedono colpi di scena e, quindi, appare ormai certa la proroga, per tutto il 2011, delle detrazioni fiscali del 55%.
Tuttavia, rispetto alla formulazione in vigore, è stato modificato l’arco temporale entro il quale le spese potranno essere detratte nelle dichiarazioni dei redditi: non più cinque anni, come nell’attuale formulazione, bensì dieci.
Grazie al meccanismo delle detrazioni fiscali i privati e le aziende che compiono determinati lavori di ristrutturazione e riqualificazione energetica dei propri edifici (ad esempio installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria, sostituzione della caldaia con nuovi modelli a condensazione, sostituzione di infissi che limitano la dispersione termica, isolamento dell’involucro dell’edificio, il cosiddetto “cappotto”, riqualificazione complessiva) hanno la possibilità di portare in detrazione, nella dichiarazione dei redditi, il 55% del costo effettivamente sostenuto. Permangono tuttavia dei limiti massimi alla spesa detraibile, variabili in base alla tipologia dei lavori. Inoltre l’importo da portare in detrazione non può essere detratto in un’unica soluzione, bensì in più rate di pari importo, estese a dieci con quest’ultima modifica.
Per avere diritto ai benefici fiscali è necessario che le spese siano pagate con bonifico bancario o postale, per avere tracciabilità dei pagamenti che devono avere, quindi, una base d’appoggio in un valido documento fiscale. Per questo uno degli effetti più virtuosi del meccanismo delle detrazioni fiscali (oltre al vantaggio di avere uno “sconto” su quanto dovuto allo Stato con la dichiarazione dei redditi) è proprio l’emersione del sommerso in settori , come quello edile ed impiantistico, tradizionalmente caratterizzati da un più elevato tasso di elusione ed evasione fiscale. In aggiunta ai benefici ambientali, non bisogna inoltre sottovalutare i positivi effetti che, in tempi di crisi economica, il meccanismo delle detrazioni fiscali ha saputo creare, alimentando un vero e proprio indotto nella green economy: sono state coinvolte imprese edili, impiantisti, installatori di infissi, tecnici, etc. Secondo i dati diffusi dall’Enea le agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, introdotte dalla Finanziaria 2007, hanno contribuito alla realizzazione di circa 600.000 interventi, con investimenti di circa 8 miliardi di euro e oltre 500.000 imprese coinvolte. Soltanto nel 2009, anno della crisi globale, sono stati realizzati circa 236.100 interventi (+122,7% rispetto al 2007).
Comprensibile, dunque, la levata di scudi di molte associazioni imprenditoriali al momento in cui era stata paventato il mancato rifinanziamento della misura fiscale e comprensibile, del pari, il successivo sollievo dopo l’approvazione dell’emendamento alla Camera. Tra i primi a far sentire la propria voce sono stati Uncsaal e Federlegno che, insieme, avevano inviato una mozione al Governo, chiedendo la proroga del beneficio fiscale del 55%. Per le associazioni la notizia della approvazione dell’emendamento “contiene uno straordinario elemento di positività che va incontro alle migliaia di richieste di proroga del 55% inviate a Governo e Parlamento da costruttori di serramenti, progettisti, istituzioni locali e cittadini. Uncsaal e Federlegno, comunque, continueranno a monitorare i lavori parlamentari in attesa dell’esito finale del provvedimento, ritenuto essenziale per supportare la domanda, in una congiuntura dominata ancora dagli effetti della crisi e per contribuire al risparmio energetico e al contenimento delle emissioni nocive”.
Sul piano politico non sono mancate le critiche dell’opposizione, per bocca di Raffaela Mariani ed Ermete Realacci, rispettivamente capogruppo del Pd in Commissione Ambiente e responsabile Green Economy dello stesso partito: “Un buon risultato il fatto che sia stato prorogato l’incentivo-ha detto la Mariani- ma l’ estensione di un solo anno ne mina l’efficacia: dovrebbe essere una misura stabile per dare un vero stimolo all’economia” . Secondo Realacci “Spalmare su 10 anni la detrazione del 55%, anziché su 5, è un risultato deludente che indebolisce la portata della misura fiscale. È un errore e il Pd si batterà in Senato per ripristinare il credito di imposta del 55% con le attuali modalità, dimostratesi la misura anticiclica di gran lunga più importante attivata in questi anni, niente a che vedere con il tanto decantato piano casa che, al di là dei proclami, è stato un fallimento”.
Andrea Marchetti