Efficienza energetica e incentivi alle rinnovabili: Kyoto Club e GSE fanno il punto
“Siamo in linea con il raggiungimento dell’obiettivo di efficienza energetica al 2016, ma non di quello al 2020.” Rino Romani, Responsabile Unità Tecnica Efficienza Energetica dell’ENEA, fa il punto della situazione italiana nel corso del convegno “I nuovi incentivi per le rinnovabili elettriche e termiche e per l’efficienza energetica: stato dell’arte e prospettive”, organizzato dal Kyoto Club in collaborazione con GSE, il Gestore dei Servizi Energetici.
I dati ENEA introdotti da Romani disegnano uno scenario in cui l’Italia risulta ancora conservare una relativa superiorità in termini di efficienza energetica, rispetto alla media europea, che ci porterà nel 2016 a risparmiare il 9,6% dei consumi finali di energia (rispetto alla media 2011-2015). Al 2011 la riduzione si attesta già al 5,5%, raggiunto soprattutto con il contributo del settore residenziale, spronato dagli incentivi delle detrazioni fiscali al 55%.
Ma nel Piano di Azione Nazionale sulle energie rinnovabili (PAN) è previsto un contributo maggiore dell’efficienza energetica al raggiungimento dell’obiettivo riguardante l’energia da fonte rinnovabile: infatti, l’Europa ha fissato, nella Direttiva 20-20-20, un target per l’Italia del 17% di quota di energia da fonte rinnovabile, misurato come rapporto tra consumi da fonte rinnovabile sui consumi finali. Perciò con l’efficienza energetica, e la diminuzione dei consumi finali, si contribuisce anche a raggiungere gli obiettivi sulle energie rinnovabili.
Sul settore pende tuttavia il ritardo ministeriale sui decreti di incentivazione delle rinnovabili. Gli operatori del settore sollecitano il Ministro dell’Ambiente Clini, il quale però ammette che “per il momento la discussione con i colleghi dello Sviluppo Economico è ancora lontana dall’arrivare ad un punto di arrivo che ci aiuti ad avere un quadro di riferimento dei costi, che non sia solo misurato in termini di impatto in bolletta”. “La mia previsione – aggiunge Clini con onestà - è che abbiamo ancora molto da lavorare, nonostante si sia già molto in ritardo”.
Una dichiarazione che il senatore Francesco Ferrante definisce “non accettabile”. Secondo Ferrante “il ritardo nell’emanazione dei decreti attuativi per le rinnovabili è un errore cui il governo deve immediatamente rimediare. Non dare certezze per il 2013 a un intero settore industriale è una scelta tanto più folle in questo periodo di crisi. Le rinnovabili e l’efficienza energetica dovrebbero essere la base stessa di una nuova politica industriale che, puntando sull’innovazione, ci faccia partecipare da protagonisti alla corsa verso una società low carbon“.
“Siamo in una fase delicata nella quale si stanno ridefinendo gli incentivi alle rinnovabili elettriche e termiche e all’efficienza energetica”, aggiunge Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club. “E poi l’Italia – conclude - dovrà puntare su ricerca e innovazione per creare una robusta filiera nazionale“.
Veronica Caciagli