Basterà la DIA per le rinnovabili fino a 1 MW
È stata confermata ieri in Senato la Legge Comunitaria 2009, approvata nei giorni scorsi alla Camera, grazie alla quale sarà sufficiente, d’ora in avanti, una semplice D.I.A. (denuncia di inizio attività) per la realizzazione di impianti a energie rinnovabili fino a 1 MW.
L’emendamento introdotto ha come fine quello di armonizzare la legge nazionale con le singole leggi regionali, spesso contradditorie e causa di confusione.
Nell’articolo 17 sono stati dunque indicati tutti i termini per l’adeguamento dell’ordinamento nazionale alla normativa comunitaria in materia di energia e di recupero di rifiuti. Il testo, composto da 56 articoli, contiene numerose norme Ue da recepire.Tra le materie disciplinate si fa anche riferimento alla tutela dell’ambiente attraverso l’azione penale, al riassetto della normativa in materia di pesca ed acquacoltura e alla tutela della fauna selvatica.
Nella legge Comunitaria 2009 vengono inoltre trattati i requisiti acustici degli edifici: è stata infatti confermata la sospensione del DPCM 05-12-1997 sui requisiti acustici degli edifici, in attesa di una nuova normativa in materia attesa dall’Uni.
Sempre nell’articolo 17 sono stati introdotti, alla Camera, altri emendamenti, nei quali viene richiesta al Governo l’individuazione entro il 30 giugno 2010 degli obiettivi nazionali sulla quota di rinnovabili al 2020, così come la definizione del Nap (Piano di Azione Nazionale, da adottare entro la suddetta data), in modo da garantire uno sviluppo equilibrato dei settori produttivi, tenendo conto del rapporto costi-benefici derivanti dal raggiungimento dei target al 2020.
Parallelamente, in sede europea, il commissario per il Clima Connie Hedegaard incontrava 20 top managers delle principali aziende operanti nel continente concordando di non innalzare dal 20 al 30% il target di riduzione delle emissioni al 2020 – come auspicato da molti – per non gravare ulteriormente sulla produttività e le economie nazionali.
Benedetta Musso