I Parchi come laboratori di buone pratiche
In occasione del lancio, su Greenews.info, della nuova sezione dedicata ai Parchi e alle Aree Protette, nata dalla collaborazione con il Parco Fluviale del Po Torinese, pubblichiamo l’intervento del direttore dell’Ente Parco Ippolito Ostellino.
Nel panorama delle azioni per l’ambiente i parchi, o meglio le Aree Protette, rivestono un ruolo speciale, ma non così conosciuto. Spesso alle aree protette viene ancora riservato quell’approccio e quell’ immagine “a recinto” che pretende che al loro interno accadano fatti e vicende chiuse in un guscio, nel quale vigono regole proprie. Almeno crediamo che la pubblica opinione ancora oggi li veda così, con questa lente.
Un approccio più moderno li interpreta invece come luoghi-laboratorio di azioni virtuose per l’ambiente dove, certo, la biodiversità e la tutela degli equilibri ecologici sono al centro dell’interesse primario e delle attività, ma dove intorno a questo fuoco si muovono altre azioni in settori diversi – come del resto molte sono le realtà e i valori territoriali che nelle aree protette convivono: storia, tradizioni, economie, turismo, sport, educazione.
La situazione italiana, fotografata dall’annuario di Federparchi, vede oggi censite 1.079 aree protette, in una ricca articolazione di: 23 Parchi Nazionali, 127 Parchi Regionali, 23 Riserve e Aree Marine Protette, 366 Riserve Regionali, 146 Riserve Statali, 394 Altre Aree Protette (Parchi provinciali, PLIS, ANPIL, biotopi, ecc), 722 delle quali sono registrate, secondo i criteri del Ministero dell’Ambiente, nell’ultimo elenco ufficiale approvato. A questo corrispondono 2.911.851 ettari di superficie protetta a terra e 2.820.673 a mare.
Una realtà affidata ad Enti Gestori diversamente rappresentati da Enti di diritto pubblico, Consorzi, Province e Comuni per un insieme di 469 soggetti incaricati della gestione, che oggi operano in un sistema composito frutto di un lungo percorso a tappe che prosegue dal dicembre del 1922 – con la nascita del Parco Nazionale del Gran Paradiso – al dicembre del 1991 – con la Legge Quadro Nazionale n. 394, che sancisce l’apporto gestionale dello Stato in materia e segue la grande stagione della costituzione di aree protette regionali sviluppatasi a partire dagli anni 70, con le leggi promulgate dai consigli regionali della Lombardia (1973) del Piemonte e della Puglia (1975), del Trentino (1967 e 1972), dell’Alto Adige (1970), del Friuli Venezia Giulia (1972), della Liguria e del Lazio (1977). Un dibattito che si è oggi esteso anche al contesto europeo, come ben descritto dal rapporto di Federparchi “Per una politica dell’Unione Europea verso le aree protette”.
Perché mai questo mondo, apparentemente chiuso su stesso e spesso avvolto nei propri tecnicismi dovrebbe attrarre l’attenzione dei media come Greenews.info? Le risposte potrebbero essere molteplici, ma in questo contesto ne avanzo una: perché l’aspetto della governance e delle politiche decisionali in campo ambientale è assolutamente speciale e costituisce un interessante caso di studio.
Le aree protette sono infatti soggetti pubblici speciali, governati da leggi nazionali e regionali che ne fanno un unicum nel panorama dell’ambiente: sono enti nei quali siedono anche le imprese, le associazioni dell’agricoltura e l’ambientalismo, insieme ai Comuni, alle Regioni e alle Provincie, come accade, ad esempio, in Piemonte con la nuova legge regionale n. 19 del 2009 sulle aree protette.
Ci sono poi Federparchi, l’organizzazione associativa nazionale che riunisce le aree protette (e che cura il portale nazionale Parks.it) e l’AIDAP, l’organizzazione associativa dei Direttori e dei Funzionari delle aree protette, che promuove gli scambi e le attività di comunicazione sulle numerosissime materie di interesse. Un mondo dunque estremamente complesso e ricco di attività ed iniziative che, negli ultimi anni, sono state oggetto di crescente riflessione con le conferenze nazionali indette dal Ministero dell’Ambiente nel 1997 e nel 2002 e, purtroppo, non ancora giunte ad una terza edizione in grado di rinnovarne le conclusioni.
I parchi hanno dunque molto da insegnare, in termini di modelli gestionali e buone pratiche, e sono veri e propri laboratori per sperimentare decisioni e azioni innovative per la tutela – ma anche per la promozione – dei territori.
Grazie allo spazio concesso da Greenews.info, parte dunque una nuovissima missione esplorativa – e informativa – in un territorio che molti pensano di conoscere, ma che sarà invece in grado di riservare mille altre sorprese e interessanti progettualità. Buon viaggio quindi fra i parchi, le riserve e le fantastiche realtà delle aree protette italiane!
Ippolito Ostellino