Hopenhagen per Copenhagen
Troppi politici sembrano aver volutamente rimosso il tema, ma durante la Conferenza sul Clima che si terrà a dicembre nella capitale danese si dovrà stabilire se porre o meno – in maniera vincolante - un tetto massimo per limitare le emissioni di CO2 nell’atmosfera prima che , nel 2012, il Protocollo di Kyoto esaurisca la propria validità.
Per ricordare questo impegno è nato Hopenaghen.org,un progetto delle Nazioni Unite (in collaborazione con l’International Advertising Association) con l’obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare ogni singola persona, città e nazione sull’importanza concreta che il meeting Copenhagen riveste.
Il movimento, democraticamente, invita a firmare una petizione, nella convinzione che i cittadini possano, dal basso, sollecitare i propri leader a concludere l’accordo e si ramifica in una rete infinita di rimandi tra social networks, e-mail, banner e t-shirt, tutto per ricordare che i cittadini dell’ideale città di Hopenhagen siamo noi.
A sostegno dell’iniziativa si è mosso anche l’ormai celebre Huffington Post, il quotidiano on-line statunitense che ha recentemente superato il numero di lettori del Washington Post e che ha ideato L’Hopenhagen Ambassador Contest. I candidati di tutto il mondo dovranno inviare, entro la mezzanotte del 29 novembre, un video di promozione personale della durata di un minuto e il vincitore, scelto dai lettori, diventerà il nuovo ambasciatore di “Hopenhagen”.
Attenzione però, il titolo non sarà solo una formalità o un pretesto per un viaggetto premio: da un grande privilegio nascono grandi responsabilità. Il viaggio “all inclusive” per la capitale danese comprenderà infatti il compito di rappresentare la community agli eventi stampa ufficiali e realizzare un reportage per l’Huffington Post completo di interviste a personalità di rilievo.
Quando tutto sembra andare per il verso sbagliato a Hopenhagen brilla ancora un lumino di speranza.
Ilaria Burgassi