Ecosia: la ricerca web si tinge di verde
In tempi di green economy anche il motore di ricerca si fa ecologico. Si chiama Ecosia ed è un progetto lanciato in Germania nel dicembre 2009 e sostenuto da Yahoo, Bing e WWF. Niente di diverso dal più conosciuto Google, se non fosse che ogni click salva 1.92 m² di foresta amazzonica. Come? Il meccanismo è semplice. Gli introiti derivanti dalla pubblicità e dai link sponsorizzati (visibili quando viene effettuata una ricerca) vengono destinati per l’80% al sostegno di un programma di protezione gestito dal WWF nel Juruena National Park in Amazzonia.
In questo modo, senza spendere un centesimo, è possibile contribuire alla salvaguardia dei polmoni del nostro pianeta e alla tutela delle specie che vivono in questo habitat. Ma veniamo alle cifre. Tradotto in euro, Ecosia devolve l’80% di 0.13 centesimi a ricerca, anche se questa è solo una media. Gli introiti infatti variano a seconda del Paese in cui si utilizza il servizio: saranno più alti, ad esempio, negli Stati Uniti, dove il mercato pubblicitario è molto più sviluppato, rispetto a Paesi come India e Brasile, dove si registrano guadagni limitati.
Questi ultimi rappresentano per altro una fetta marginale nella torta degli utilizzatori del nuovo motore web. In testa infatti c’è l’Europa, con la Germania che primeggia con il 45% circa delle ricerche giornaliere, seguita da Paesi come Francia, Svizzera e Italia.
Stando alle statistiche riportate sul sito www.ecosia.org, fino ad ora sono stati salvati oltre 93,658,240 m² di foresta pluviale, per una cifra devoluta pari a 58,513 euro (73,141 dollari americani). Al momento gli utenti attivi sono 122,601 e si calcola che un utilizzatore medio, usufruendo abitualmente di Ecosia, possa arrivare a proteggere ogni anno 2,000 metri quadri circa di macchia vegetale, praticamente un’area che corrisponde quasi alla grandezza di un campo da hockey.
Ma il contributo di Ecosia a favore della sostenibilità ambientale non finisce qui. Chi li utilizza ogni giorno forse non sa che ogni motore di ricerca impiega una notevole quantità di energia che, tradotta in CO2, equivale a circa 7Kg. di emissioni. Ecosia, invece, viene alimentato da server a energia verde. Da qui l’impatto positivo sull’ecosistema, se si pensa al fatto che ogni anno viene a mancare un’area verde grande quanto l’Inghilterra.
Novità anche dal punto di vista della privacy. La maggior parte dei motori di ricerca conserva per mesi le informazioni da noi fornite elaborando anche un nostro profilo. Bastano 48 ore invece a Ecosia per far sparire ogni traccia delle nostre ricerche, senza memorizzarle o analizzarle.
Ma veniamo all’obiettivo finale. La grandezza totale della foresta amazzonica è di circa 7 milioni di km². Finora Ecosia ha salvato una parte minima di questa vasta area. Rimane dunque ancora molto da fare – a colpi di click…
Valentina Massenti