Earth Overshoot Day
Il 25 settembre è l’Earth Overshoot Day, il giorno dell’anno in cui l’umanità esaurisce le risorse che la Terra, il nostro pianeta, è in grado di produrre in un anno solare. Questo significa che noi, per i restanti tre mesi, faremo uso di una ricchezza naturale che verrà sottratta ai nostri figli, alle successive generazioni. Esattamente il contrario di quanto prevede il concetto di sviluppo sostenibile, il quale prevede che la crescita di produzione di beni e servizi della popolazione mondiale, avvenga mantenendo intatto il capitale di beni naturali offerti dalla natura. Più in particolare, l’Italia ha una impronta ecologica pro-capite che in proporzione prevederebbe l’esistenza di due pianeti Terra per poter essere sostenuto. Gli Stati Uniti sono in testa a questa ingloriosa graduatoria con 4,6 terre consumate. E’ dal 1987 che il consumo del pianeta ha superato il rapporto di 1 a 1. Ancora nel 1961 l’umanità consumava solo la metà delle bio-capacità terrestri. La rete Lilliput cura, insieme con il WWF, il calcolo dell’impronta ecologica personale attraverso un foglio di calcolo. Il punto di partenza per il calcolo dell’impronta ecologica è la stima dei diversi consumi che si possono raggruppare in cinque categorie: gli alimenti, i trasporti, le abitazioni, i beni di consumo, i servizi. Ognuna di queste comporta un impronta ecologica per più motivi: il terreno necessario per produrre l’energia in forme sostenibili per l’assorbimento dell’anidride carbonica che si sviluppa dalla combustione dei combustibili fossili; la terra coltivata necessaria per produrre gli alimenti; i terreni a pascolo per fornire i prodotti animali; il terreno forestale per produrre legname e carta; la superficie marina necessaria per produrre pesci e frutti di mare; il territorio necessario per ospitare infrastrutture edilizie.
Roberto Camatel