Ciao maschio! L’invasione di sostanze chimiche quotidiane sta “femminilizzando” la specie
Una puntata shock quella di Presa Diretta di lunedì 13 marzo, su Rai 3. L’inchiesta “Ciao maschio” di Lisa Iotti indaga uno dei grandi problemi del mondo occidentale, troppo spesso trascurato: la crescente sterilità maschile e le sue cause.
Il numero degli spermatozoi è crollato del 50% negli ultimi 50 anni, il testosterone di un uomo di 60 anni oggi è molto più basso rispetto a quello di suo padre quando aveva la stessa età, in Italia un ragazzo su 3 è a rischio infertilità e la sterilità maschile è raddoppiata in 20 anni.
Nel nostro paese ormai una coppia su 5 non riesce ad avere figli e ricorre alla fecondazione in vitro, tecnica complessa e molto costosa. Quello che non si dice è che quasi sempre il problema sono gli uomini. La femminilizzazione del maschio non è una moda né un problema culturale, è diventata una “realtà ormonale” sulla quale studiano gli scienziati di mezzo mondo e che ha a che fare con quelle sostanze chimiche definite “interferenti endocrini“.
Un fenomeno devastante secondo quanto racconta l’inchiesta di Presa Diretta: stanno saltando le proporzioni delle misure antropometriche dei giovani di oggi, lunghezza del pene compresa, mentre assistiamo in natura a cambiamenti fisici sconcertanti con alligatori e pesci che “cambiano sesso”.
Quali possono essere le cause? Secondo molti ricercatori vanno cercate non tanto nelle grandi fonti di inquinamento del pianeta, ma nei banali oggetti che popolano la nostra vita quotidiana e nelle sostanze chimiche che possono interferire con il nostro sistema ormonale. Stiamo parlando di una minaccia silenziosa e costante, già denunciata negli ultimi anni da medici e pediatri, ma tenuta in scarsa considerazione da gran parte della popolazione, che a causa di un’informazione quasi assente sul tema, tende a minimizzare il problema: eccesso di paracetamolo proveniente dagli analgesici, PFC nei cartoni della pizza, nel packaging dei fast food, negli indumenti impermeabili e nelle capsule del caffè, ftalati nei cosmetici di uso quotidiano, bisfenolo nelle pellicole interne che rivestono le lattine dei cibi in scatola e nei biberon o giochi di plastica dei bambini. E altre molecole di sintesi che, assunte individualmente, “rientrano nei limiti di legge” (come sottolineano le aziende produttrici), ma in forma di “cocktail” generano danni all’apparato genitale maschile (con rischio di tumori al testicolo).
Gli studi a livello internazionale ormai abbondano, ora spetta ai legislatori, in sede europea e nazionale, intervenire a tutela della salute dei cittadini, evitando di liquidare queste inchieste giornalistiche come mero “allarmismo”.
Redazione Greenews.info