Home » Eventi »Off the Green »Rubriche » Seeds & Blue Chips: quando i grandi danno patenti di “sostenibilità”:

Seeds & Blue Chips: quando i grandi danno patenti di “sostenibilità”

maggio 11, 2018 Eventi, Off the Green, Rubriche

Sto invecchiando o diventando saggio? Non lo so, ma i palchi scintillanti e i nomi dei guru nei programmi degli eventi non mi danno più emozione. Non disdegno la forma, ma sono sempre più attratto dalla sostanza. Seeds & Chips,The Global Food Innovation Summit“(Milano, 7-10 maggio 2018), è indubbiamente una manifestazione fascinosa, ma la sensazione è che le suggestioni cucinate dal bravo cerimoniere Marco Gualtieri (il Farinetti lombardo?) facciano perdere di vista tutto il resto.

Se tra gli hashtag appaiono #sustainability e #climatechange, io poi divento automaticamente pistino e inizio a fare le pulci. Perché non ho nulla contro la grandeur milanese (ho vissuto e lavorato con piacere in città), ma da umile e squadrato torinese inizio un po’ a ribollire quando vedo che si vuole l’uovo e la gallina. Vuoi fare il megaevento food con i grandi sponsor? Bene. Vuoi i grandi nomi per dare lustro e attrarre i media? Niente di male. Magari fai anche profitto sull’evento e crei indotto? Benissimo, siamo tutti felici. Ma se inizi a piegare i concetti di sostenibilità e green economy a uso e consumo delle multinazionali più scaltre (vedi Expo 2015) e lasci che sia il loro verbo a guidare giovani startuppers di belle speranze verso una presunta “innovazione” e un “futuro migliore”, allora – con tutto il rispetto – mi girano un po’le balle.

E’credibile che la “soluzione” ai problemi ambientali, sociali ed economici del mondo arrivi da Bayer, da 3M, da Intesa Sanpaolo, da Bolton Food, da Unilever e da qualche altro gigante della grande distribuzione? Personalmente non ho pregiudizi contro nessuno e mi rallegro quando vedo riduzioni degli impatti ambientali nei processi produttivi industriali di chiunque, ma se guardo i fatti, ad oggi – e non il marketing – faccio molta fatica a crederlo.

E, veramente, le “innovazioni” alle quali possiamo ambire per migliorare la salubrità e disponibilità di cibo, sono pallide insalatine da coltura idroponica abbronzate alla luce di lampade elettriche in un capannone di cemento armato? O droni che dispensano agrofarmaci sui campi con la precisione di un farmacista? Mi fa un po’orrore. Credo che potremmo fare di meglio grazie alla formazione, all’istruzione e alla sensibilizzazione ecologica dei “nuovi contadini” di seconda o terza generazione, al loro ritorno alla terra e alla riqualificazione dei vecchi borghi periferici di campagna e di montagna. La tecnologia, lo sappiamo, può aiutare, ma non è mai la soluzione, tanto più nelle mani sbagliate di chi cerca solo profitto, guadagni sulle spalle altrui, finanziamenti e buoni affari a basso rischio imprenditoriale.

Prima di dare per scontato che nel 2030 le metropoli esploderanno di abitanti affamati, riqualifichiamo e portiamo i servizi e la banda larga nei centri “minori” (io penso, in controtendenza, che diventeranno sempre più appetibili in futuro), prima di triplicare la produzione di cibo riduciamo gli sprechi cambiando le abitudini di consumo e di recupero (come promuovono, tra gli espositori di Seeds & Chips, le startup Rebox e Wasteless), prima di inginocchiarci e pendere dalle labbra dello chef di Obama, ascoltiamo “sul campo” i nostri tanti contadini biologici anonimi, che da decenni mettono le mani nella terra e osservano, con i loro occhi, gli effetti quotidiani devastanti dei cambiamenti climatici. Non saprei dire se questa ricetta possa funzionare ovunque nel mondo, ma sono fermamente convinto che possa dare ottimi risultati e vera innovazione in un paese come l’Italia, dove (vivaddio) le micro e piccole imprese del settore alimentare sono più numerose delle multinazionali e dove la biodiversità e l’autenticità locale sono delle cifre distintive che possono diventare un vantaggio competitivo, se inserite in un “ecosistema” che le valorizzi adeguatamente.

Per quanto possa valere il mio giudizio, sarei ingrato a sminuire Seeds & Chips con una recensione tranchant. Indubbiamente tra le sue corsie si annida del buono e nei suoi “pitch” si confrontano giovani imprenditori con buone idee e buona volontà, ma gli organizzatori dovrebbero ricordare che quando si punta così in alto si assumono delle responsabilità importanti e si creano delle aspettative che andrebbero mantenute. Perché, ad esempio, in un evento che si definisce, senza mezzi termini, “the leading food innovation summit in the World“, il bar del centro fieristico non è stato “educato” a servire acqua in caraffe di vetro, ma dispone solo di anacronistici e sovrabbondanti bottiglioni di plastica da 75 cl.? Perché nelle pause tra un convegno e l’altro, mi devo accontentare di un pasto da “autogrill” con panini o insalate dozzinali dove l’ingrediente non conta nulla? Da sbranare di fretta su un tavolino da fast food. Non è certo l’espressione migliore del food Made in Italy, tanto meno per i numerosi visitatori stranieri della manifestazione. E perché tutto quello che viene avanzato finisce, insieme alle stoviglie di plastica, in due soli bidoni della spazzatura indifferenziata? Mi dispiace fare il puntiglioso, ma il futuro esige coerenza e concretezza per essere sostenibile e i dettagli, per me, contano più di qualsiasi CEO di Starbucks.

Andrea Gandiglio

Share and Enjoy:
  • Print
  • PDF
  • email
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • del.icio.us
  • Digg
  • Twitter
  • LinkedIn
  • Current
  • Wikio IT
  • Netvibes
  • Live

PARLA CON LA NOSTRA REDAZIONE

Newsletter settimanale


Notizie dalle aziende

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

febbraio 9, 2023

Amazon Sustainability Accelerator: al via la seconda edizione per le start up

Si è aperta oggi, 9 febbraio 2023, la seconda edizione dell’Amazon Sustainability Accelerator, il programma rivolto alle startup nella fase Early Stage focalizzate sulla sostenibilità. Lanciato da Amazon, EIT Climate-KIC (l’hub europeo per l’innovazione in materia di clima) e WRAP (una delle principali ONG britanniche impegnate nel contrasto al cambiamento climatico), Accelerator è aperto alle startup che stanno creando [...]

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

marzo 14, 2022

Rapporto Deloitte “Digital Green Evolution”: nel 2022 gli smartphone genereranno 146 milioni di tonnellate di CO2

Di fronte ad un numero di dispositivi che ormai nel complesso supera la popolazione mondiale, cresce l’attenzione ai temi della sostenibilità e degli impatti ambientali derivanti dalla produzione, dall’uso e dallo smaltimento dei “telefonini“, i device di più comune utilizzo sia tra giovani che adulti. A evidenziare la criticità di questi numeri è intervenuto il [...]

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

ottobre 29, 2021

Matteo Viviani, una iena in verde a caccia di greenwashing

L’ambiente e il clima sono ormai diventati temi “mainstream”. Anche se pochissimi fanno, tutti ne parlano! Soprattutto le aziende, che hanno intercettato da tempo la crescente attenzione di consumatori sempre più critici e sensibili all’ecosostenibilità di prodotti e servizi.  Vi viene in mente un’azienda che oggi non si dica in qualche modo “green” o “ecofriendly”? [...]

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

giugno 18, 2021

“L’Adieu des glaciers”: al Forte di Bard le trasformazioni dei ghiacciai alpini

“L’Adieu des glaciers: ricerca fotografica e scientifica” è un progetto prodotto dal Forte di Bard, che intende proporre un viaggio iconografico e scientifico progressivo tra i ghiacciai dei principali Quattromila della Valle d’Aosta per raccontare, anno dopo anno, la storia delle loro trasformazioni. L’iniziativa, che ha un orizzonte temporale di quattro anni, ha iniziato la sua [...]

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

aprile 19, 2021

Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.

Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore. La società del Gruppo [...]

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

aprile 15, 2021

Tree-ticket: il concerto si paga in alberi

Un concerto in presenza, immersi in una foresta, per riavvicinare l’uomo alla natura attraverso la musica del violoncellista Mario Brunello e di Stefano Mancuso, con una differenza rispetto a qualsiasi altro concerto al mondo: l’accesso si paga in alberi, con il TreeTicket. L’esperimento si terrà a Malga Costa in Val di Sella, in Trentino, nella cornice della [...]

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

aprile 13, 2021

Ricerca Mastercard: la spesa post-Covid vira verso modelli più sostenibili

Secondo quanto emerge da una nuova ricerca di Mastercard incentrata sulla sostenibilità, a seguito della pandemia da Covid-19 sarebbe cresciuto in modo significativo il desiderio da parte di italiani ed europei di salvaguardare l’ambiente e miliardi di consumatori nel mondo sarebbero disposti ad adottare comportamenti “più responsabili“. Oltre la metà dei nostri connazionali (64% contro il [...]

Visualizza tutte le notizie dalle Aziende