Sacralità dell’ambiente: un’ostensione a impatto zero
La Sindone a impatto zero. In occasione dell’Ostensione del Sacro Lino, che si svolgerà nel capoluogo piemontese dal 10 aprile al 23maggio, la Città di Torino, con il supporto del Politecnico e di Environment Park, ha deciso di impegnarsi in azioni per migliorare l’eco-compatibilità del grande evento e di tutte le grandi manifestazioni cittadine future che, da queto momento in poi, saranno obbligate a misurare l’impatto ambientale e compensarne, di conseguenza, gli effetti.
Mancano ormai pochi giorni alla prima ostensione del nuovo millennio, e già sono previsti un milione e trecentomila pellegrini da tutto il mondo: un evento di enorme portata, concentrato nell’arco di un ridotto numero di giorni, che presenta però una serie di inevitabili problematiche ambientali, che possono contribuire in modo significativo, anche indirettamente, all’emissione in atmosfera di gas responsabili dell’effetto serra, meccanismo alla base dell’ormai accertato riscaldamento del pianeta.
Tutti i visitatori del Sacro Velo saranno quindi coinvolti nella “compensazione ambientale”, un gesto che rappresenta non solo un’ oggettiva necessità ma anche un’importante occasione per riflettere e agire a favore della permanenza dell’uomo sul nostro pianeta. Un primo esempio di tutto questo è il contributo economico che sarà chiesto ai visitatori, i quali dovranno versare agli enti organizzatori del viaggio un “ticket ambientale“: 50 euro per ogni bus turistico in arrivo in città con motorizzazioni Euro 0 e 1, 30 euro invece per le motorizzazioni Euro 2 e superiori. Con il ricavato saranno realizzati inteventi di forestazione in aree urbane e peri-urbane della Città di Torino, che garantiranno, oltre alla neutralizzazione di parte dell’impatto dei gas serra prodotti dall’evento, delle ricadute positive in termini ambientali e sociali per il territorio interessato dall’evento.
Sempre in linea con le decisioni maturate è stata anche progettata la compensazione dell’impatto tramite l’acquisizione di certificati di riduzione delle emissioni generati da progetti di sviluppo sostenibile realizzati in Paesi in Via di Sviluppo (carbon offsetting), in aree in cui sono avviati rapporti di cooperazione internazionale della Città di Torino, della Provincia di Torino e della Regione Piemonte.
Per minimizzre l’impatto ambientale connesso all’evento, il Comitato per l’Ostensione della Sindone ha complessivamente adottato, fin dalla prima fase di pianificazione dell’Ostensione, misure significative. Si è pensato a tutto: sono stati scelti materiali a basso impatto e il più possibile riciclabili; molti degli interventi realizzati sono di carattere permanente e non temporaneo, a beneficio del territorio e dei beni culturali. Inoltre, per le aree di ristorazione, sono stati selezionati prodotti del territorio il più possibile a “km zero”. Per quanto riguarda i servizi igienici, sono stati eseguiti collegamenti alla rete fognaria e si è evitato l’uso dei bagni chimici. Per i trasporti sono stati favoriti i mezzi pubblici elettrici e a gas naturale, mentre per limitare l’uso di bottiglie di plastica si è deciso di distribuire l’acqua dell’acquedotto. Infine, per contrastare l’enorme numero di riufiti che verrà prodotto, è stata imposta una raccolta differenziata. Amen.
Benedetta Musso