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Quando pagare un caffè con carta di credito sarà normale

gennaio 18, 2011 Eventi

carte di credito, courtesy of ayrion.itSe ormai è risaputo che l’Italia è un paese per vecchi e governato da vecchi, possiamo anche dedurne (non è difficile immaginarlo) che l’Italia sia uno dei paesi più attaccati alle monetine.

Ma è bene ricordare che “il contante inquina, è scomodo e sporco, in tutti i sensi. Come dicono in Svezia, serve solo alle vecchiette e ai rapinatori”. Così ci dice al telefono Geronimo Emili, organizzatore del No Cash Day, evento internazionale contro il denaro contante, fissato per il prossimo 21 giugno.

Alla sua prima edizione, l’evento s’inserisce nel programma di War on Cash e vedrà l’organizzazione di tavole rotonde e iniziative collaterali che coinvolgeranno istituzioni, consumatori e aziende.

L’iniziativa – continua l’ideatore della campagna - mette straordinariamente insieme due necessità molto diverse: quella imprenditoriale, che prevede la promozione di nuovi prodotti del settore finanziario e quella collettiva e etica, motivo per cui durante la giornata saranno approfonditi aspetti come il costo esorbitante della gestione del denaro contante, l’utilizzo per evadere le tasse, ma anche la pericolosità per la salute, l’igiene, l’impatto ambientale, ecc.”.

Una manifestazione che, non a caso, parte dall’Italia, il paese d’Europa più restio all’utilizzo di sistemi di pagamento elettronico. Secondo i dati di una relazione dell’Antitrust (l’autorità garante della concorrenza e del mercato), nel 2006 sono state effettuate circa 55 operazioni pro capite nell’area euro; 154 negli Stati Uniti; appena 21 in Italia. Oggi i pagamenti elettronici pro capite sono in media di 30 euro in Italia, contro i 150 euro pro capite di Francia e Inghilterra.

Siamo un popolo tradizionalista, è vero, resistono delle diffidenze ormai superate, come la paura per le truffe collegate a questi sistemi di pagamento (che però, secondo l’Abi, l’associazione delle banche italiane, sono in numero marginale rispetto a quello di furti, scippi e rapine) e c’è stata una carente campagna di sensibilizzazione fino ad oggi.

Il contante costa”, spiega Emili. “Solo per quanto riguarda l’Euro, sono oggi in circolazione oltre 13miliardi e 600 milioni di banconote per un valore di 815 miliardi di euro. Sul fronte delle monete, ne circolano 91 miliardi e oltre 800 milioni di esemplari che valgono, in totale, quasi 22 miliardi di euro. Costa la gestione alle banche, costa alla grande distribuzione e permette di delinquere con più facilità:  nel primo semestre del 2010 la Banca d’Italia ha riconosciuto false oltre 72mila banconote e in Europa nell’ultimo anno sono stati ritirati 387mila biglietti in euro falsi. Con l’e-payment si riduce significativamente l’evasione fiscale così diffusa in contanti.

Il pagamento elettronico minaccia la privacy? Forse, ma si guadagna in comodità e salute. La vita media di un biglietto da 1 dollaro è di circa 18 mesi e una banconota da 100 dollari passa di mano in mano anche per 7 anni e mezzo. Uno studio condotto negli Usa documenta come il 18% delle monete e il 7% delle banconote in circolazione siano veicoli di batteri anche potenzialmente pericolosi come l’Escherichia Coli e lo Stafilococco Aureo. Poi l’ambiente, soffocato dalle monete bimetalliche da 1 euro e da 2 euro, realizzate con una lega di rame-nichel e con una di nichel-ottone. Oltretutto causa di molte allergie. E fa un po’ impressione, poi, sapere che 9 banconote su 10 negli Usa registrano la presenza di cocaina sulla propria superficie.

Il programma della manifestazione è in via di definizione e stiamo lavorando perché, a partire dal paese più ostile (ed è importante che così sia), già questa prima edizione possa avere una dimensione europea: l’Europa, d’altronde, offre un panorama vario, che va dal timore italiano alla Svezia, il paese in assoluto più avanzato in questo senso”.

Il 21 giugno 2011 sarà un’occasione in più, durante i festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia per discutere, riflettere e sperimentare il grado di modernità del paese.

Alfonsa Sabatino

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