Ostana ospita ai piedi del Monviso i Borghi più belli d’Italia
Da sabato 6 a lunedì 8 dicembre Ostana (CN) – piccolo paese di lingua e cultura occitana di fronte al Monviso, nella valle dove nasce il Po – ha ospitato il secondo Festival Nazionale Invernale dei Borghi più belli d’Italia, di cui fanno parte 242 Comuni italiani. Nell’intenzione della Consulta del turismo ANCI, il Festival ha l’obiettivo di valorizzare il grande patrimonio di storia, arte, cultura, ambiente e tradizioni presente nei piccoli centri italiani, molto spesso emarginati dai grandi flussi turistici.
“È un grande onore per Ostana accogliere visitatori da tutt’Italia” dice il sindaco Giacomo Lombardo “Gente come noi, con i nostri stessi problemi e sogni: un mondo più a misura d’uomo che cerchi la bellezza a 360 gradi e la cultura dei luoghi, che ancora persegua la giustizia e le pari opportunità, che sia sostenibile per le generazioni future. Parole che tanti declamano ma che pochi cercano di attuare”.
Ostana si presenta con la singolare bellezza di un ambiente alpino, di tante storie misteriose nelle quali ancora aleggiano le masche, di quella cultura occitana la cui lingua, nel XII secolo era considerata la lingua nobile delle corti di tutta Europa. “Ostana si presenta con la sua umanità e con la sua socialità: gente sempre disponibile ad aiutare, a capire, ad integrare. Senza tale comunità una manifestazione come questa non sarebbe possibile” sottolinea Lombardo.
“Siamo partiti ricostruendo una comunità: abbiamo cominciato dalle basi, dalla riapertura di un negozio, poi di due, fino ad un punto informazioni” continua il Sindaco. “Per noi si tratta di un traguardo importante ed ogni punto di arrivo è una nuova fase di partenza per guardare avanti, per mettere l’asticella sempre più in alto. Quando arriveremo a 100 dormienti, come definisco scherzando i residenti, quindi coloro che stabilmente vivono qua, faremo una grande festa: si tratta di un punto importante di arrivo, che a sua volta sarà un altro punto di partenza. Una volta innescato il processo, la crescita sarà esponenziale”.
L’idea di base dei Borghi d’Italia poggia su una filosofia molto precisa che é quella di salvaguardare, tutelare e valorizzare proprio i piccoli centri. Il nostro bellissimo Paese é costituito di tante piccole realtà e per conoscerle tutte non basterebbe una vita. Obiettivo di tutti i comuni dovrebbe essere proprio quello salvaguardare e tutelare tutte queste differenti realtà, e, allo stesso tempo, tutelare la loro cultura e le loro tradizioni.
Bisogna che queste possibilità diventino risorse raggiungibili, soprattutto per le piccole realtà della montagna. Applicare i modelli di sviluppo rurale per le aree montane non avrebbe alcun senso: obiettivo é quello di trovare uno sviluppo sostenibile ma possibile per questi borghi.
Il primo passo in questa direzione é quello di sensibilizzare chi ha il potere decisionale nei processi di sviluppo e in secondo quello di rendere gli abitanti persone consapevoli grazie ad una visione alternativa di sviluppo culturale.
Il futuro dell’Italia non può essere pensato esclusivamente rivolgendosi alle città, ma deve anche passare attraverso un processo di ripopolamento dei borghi montani, panorama di eccezione caratteristico del Belpaese. Ad oggi molti sono i comuni che portano esperienze virtuose, ma sono purtroppo eccezioni che stentano ad essere contagiose.
Coloro che operano in questo scenario devono concretizzare dei buoni esempi, che possano essere replicabili: questo é ciò su cui vale la pena iniziare a lavorare. La vera sfida consiste nello sviluppare competenze e ruoli che rendano fattibili le opportunità di riqualificare e ripopolare quelle aree. Grazie alle opportunità dell’edilizia sostenibile, ad esempio, si possono rilanciare le imprese già operanti nel settore e anche nuove filiere merceologiche: d’altronde, la tradizione delle imprese piemontesi é notevole e lo scenario di rinascita di questi borghi può essere reale.
Contestualmente al Festival “I borghi più Belli d’Italia” verrà presentato e premiato il primo intervento CasaClima R, il cui progetto energetico è stato curato dall’Arch. Gianpiero Cavallo, Consulente per la Sostenibilità dei Protocolli CasaClima e membro del Consiglio Direttivo di CasaClima Network Piemonte. “L’edificio é dotato di un cappotto interno, impercettibile alla vista, proprio perché teniamo fortemente alle nostre costruzioni tradizionali in pietra” sottolinea il Sindaco Lombardo.
Ad Ostana sono poi moltissime le iniziative per dare un contributo all’economia, oggi molto stentata. Il paese ha ospitato, per tutto il fine settimana, un mercatino gastronomico ed artigianale che raccoglie i prodotti di eccellenza della Comunità locale, veicolo di risorse e di cultura. Ed ancora il “Premio Ostana, letture in Lingua Madre 2014“, arrivato alla sesta edizione, che nonostante la gravissima crisi della “cultura”, afferma il suo impegno nel difendere il diritto alla diversità linguistica.
In definitiva, alle forze del “progresso” che hanno portato risultati spesso distruttivi e degradanti, come é successo per la montagna e il suo spopolamento, si contrappone oggi una rinnovata creatività ed un rinnovato fermento: la marginalità può essere finalmente una risorsa e un vantaggio competitivo.
Valentina Burgassi