Le novità di Ecobuild 2012. Intervista a Giuseppe Paoletti
La nuova edizione di Ecobuild, il più importante evento fieristico al mondo dedicato agli interni ed esterni dell’edilizia ecosostenibile e alle energie rinnovabili si terrà al centro ExCel di Londra dal 20 al 22 marzo 2012. Greenews.info ha intervistato, per il canale Ambiente di LaStampa.it, Giuseppe Paoletti, Segretario Generale della Camera di Commercio e Industria Italiana per il Regno Unito. Qui di seguito, in esclusiva per i nostri lettori, la continuazione dell’intervista di Valentina Burgassi.
D) Dott. Paoletti, oltre che a Londra Ecobuild si accinge a sbarcare anche a Mumbai, in India e a Shanghai, in Cina, nei mesi di aprile e settembre 2012. Quali sono le novità della fiera e perché la sua formula risulta così vincente?
R) Il marchio Ecobuild è la piattaforma più efficace per i fornitori di prodotti e servizi sostenibili e innovativi per l’edilizia e per lo sfruttamento delle energie rinnovabili. Dal suo lancio, nel 2005, hanno partecipato i professionisti, le organizzazioni e le aziende più influenti del settore ed Ecobuild UK ha quasi raddoppiato, annualmente, il numero di espositori diventando il più grande evento al mondo per il design e l’edilizia ecosostenibile. Ora, per la prima volta, Ecobuild è in arrivo a Shanghai e a Mumbai come parte dei principali eventi di edilizia nei rispettivi paesi, come ad esempio l’Expobuild di Shanghai. Il Padiglione Ecobuild in Cina e India mira a fornire alle aziende contatti di alta qualità e l’accesso ai progetti di edilizia più importanti di questi due enormi mercati. E’ un’opportunità unica per conoscere nuovi fornitori e contatti in mercati che sono estremamente difficili da penetrare senza un adeguato know-how e un’assistenza connessa direttamente ai professionisti e alle aziende locali. Ecobuild si appresta quindi a diventare “la porta d’accesso principale” ai grandi mercati asiatici, tramite una simbiosi tra l’idea vincente testata in Europa e le maggiori fiere di edilizia di Cina e India.
D) Torniamo nel Regno Unito, all’insediamento-pilota noto come BedZED (Beddington Zero Energy Development), realizzato nel quartiere londinese di Sutton: energeticamente autosufficiente, BedZED rappresenta il primo insediamento a totale bilancio zero di emissioni CO2. I materiali da costruzione sono stati scelti tra quelli di origine naturale, riciclati o ottenuti da fonti rinnovabili, tutti prodotti a una distanza non superiore ai 35 km dal sito. Possiamo considerarlo l’eccellenza britannica con cui dovranno confrontarsi le aziende italiane che aspirano a penetrare questo mercato?
R) Beddington Zero Energy Development è il più grande progetto del Regno Unito per la creazione di una comunità ecosostenibile. E’ stato ideato per creare una comunità in cui la gente comune possa godere di una elevata qualità della vita nel rispetto per l’ambiente. Nel progetto sono utilizzate solo fonti di energia rinnovabili in loco, tra cui 777 m2 di pannelli solari e lo sfruttamento di biomasse. Uno studio ha concluso che le esigenze di riscaldamento sono l’85% in meno della media UK, il consumo di acqua calda il 57% in meno, il consumo di elettricità il 25% e, per la quota rimanente, l’11% è fornito dal fotovoltaico e il resto da una sistema di biomasse. Persino l’uso dell’automobile risultava essere il 65% in meno in questo quartiere. Si tratta di un esempio di successo di progetti di sviluppo e progettazione di zone abitative sostenibili che permettono di limitare l’impatto sull’ambiente delle zone urbane ad alta concentrazione di abitanti. Stiamo seguendo con attenzione questo tipo di progetti, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo di prodotti ad alta sostenibilità ambientale con costi d’opera limitati, come richiede la crisi.
D) L’anno scorso le eccellenze italiane erano rappresentate dal “Water Nest” di Carlo Beltramelli. Quest’anno una nuova installazione del designer vicentino inviterà ad usare il cervello in maniera smart e sostenibile, giusto?
R) Use Sustainable Brains è un’installazione concepita come struttura ricettiva, per l’interno e l’esterno, sviluppata secondo i criteri dell’architettura eco-compatibile per sintetizzare i concetti di “società sostenibile” e di “connessione sociale”. Il design riprende quello di una chiave USB, ma con un significato ulteriore: vogliamo ricollegare la gente, ripristinare l’uso del nostro cervello e del ragionamento. Crediamo che questo sia un tema provocatorio ma molto sentito, che ben fa comprendere il significato di base di un grande momento d’incontro come Ecobuild.
Valentina Burgassi
Leggi la prima parte dell’intervista, “Ecobuild 2012, il Made in Italy usa la testa” nel box Greenews su LaStampa.it.