La bellezza della natura. A Genova la decima edizione del Festival della Scienza
Scienza è bello: è la felice scoperta che hanno fatto centinaia di migliaia di persone grazie al Festival della Scienza, prestigioso appuntamento arrivato quest’anno alla decima edizione, apertosi ieri a Genova, fino al 3 novembre. E “La Bellezza” è proprio il filo conduttore scelto quest’anno. Bellezza calcolabile, bellezza vaga, bellezza invisibile, bellezza indispensabile, bellezza restituita. Bellezza dei numeri o degli opposti. Delle ali di una farfalla, del corpo umano, dei computer, dei colori sull’intonaco, di un rospo. Bellezza della scienza. Quasi 400 eventi tra laboratori, conferenze, lectio magistralis, mostre, spettacoli, esibizioni e incontri organizzati e distribuiti capillarmente sul territorio della città, a partire dal centro nevralgico di Palazzo Ducale, giù giù fino al Porto Antico, l’Acquario, i Palazzi e i musei cittadini.
Un programma fittissimo, che attira tutti, con un occhio di riguardo a studenti e insegnanti. Ospiti e relatori sono davvero tanti, tra cui almeno una ventina di “big” del mondo della scienza. Dal Nobel per la Fisica Kostya Novoselov, che il 24 sera terrà una conferenza sul materiale più sottile al mondo, il grafene, all’antropologa Nina Jablonski, che ne “La bellezza dell’arcobaleno umano” racconterà la storia dell’evoluzione del colore della pelle.
L’attenzione particolare alla formazione, che mira a portare i ragazzi in contatto col mondo del lavoro, propone “Capitani coraggiosi”, un nuovo ciclo dedicato ai giovani con protagonista chi si è impegnato, con successo e passione, alla propria grande “impresa”.
Gli appuntamenti dedicati alle tematiche ambientali spaziano dal risanamento e la prevenzione del rumore ambientale alla pianificazione delle città del futuro, dalle bioplastiche ai materiali funzionali. Si parlerà di parchi in “Ecologia delle bellezza” con Ferdinando Boero, di cambiamento climatico&agricoltura quando Pierdomenico Perata spiegherà le ultime scoperte della scienza su come rispondere alle alluvioni e della “sfida degli Ogm sostenibili” con Pamela Ronald, una delle massime esperte in biotecnologie al mondo, moglie di un agricoltore biologico. C’è poi la mostra “SOS mare”, con le sorprendenti fotografie di Fishlove, realizzate da Rankin, proposte come sfondo a due laboratori didattici interattivi sul tema della sovrapesca, un modo scorretto di gestire le risorse ittiche, e sulla protezione dei tursiopi. E “Darkened cities”, mostra Thierry Cohen, per provare a guardare le città che s’illuminano, una volta spente le luci e l’inquinamento luminoso.
Anche natura&animali trovano spazio al Festival. La vita meravigliosa tra i fili d’erba, oppure ascoltare i delfini. Venerdì 25 va in scena “Il bello e le bestie”, una Lectio Magistralis di Giorgio Vallortigara: dal riconoscimento degli stili pittorici nei piccioni e nelle api alle sorprendenti sensibilità di altri animali, il neuroscienziato parlerà di percezione e senso estetico negli animali. Ospite d’onore è poi l’etologo Bernd Heinrich, che partendo dalla domanda “La morte può essere bella?”, illustrerà le tante bellezze della morte nel regno animale.
Alcuni degli eventi sono fruibili in streaming, per chi può vale però la pena di partecipare dal vivo: a volte orientarsi può risultare frustrante (e qualche evento o installazione deludente), ma armati di grande curiosità, un po’ di pazienza e fiducia si può scoprire che vivere la scienza può essere veramente divertente. E, naturalmente, bello.
Carola Traverso