Il Fashion Tour 2010 in discarica
Che cos’ hanno in comune delle bellissime ragazze in bikini ed un impianto di smaltimento dei rifiuti solidi urbani ?
“Proprio niente!”- ci verrebbe da pensare. La nostra mente rifiuta l’accostamento, tra ciò che é bello e leggiadro e qualcosa che è invece concepito come infimo, da nascondere e tenere lontano, sotterrare, bruciare o, quando va bene, riciclare e riutilizzare, ma solo dopo averlo lavorato e reso presentabile.
Eppure due sere fa, a Peccioli, in Provincia di Pisa, è successo l’impensabile: l’impianto di smaltimento di rifiuti di Legoli, uno degli impianti più avanzati al mondo, ha fatto da scenario ad una sfilata di moda, ospitando il Fashion Tour 2010 di Andrea Turini Cashmere, azienda pisana specializzata nella maglieria ed abiti in cashmere, che produce anche abiti di seta, lino e costumi da bagno, il tutto rigorosamente fatto a mano e solo in Italia - da dove gli abiti partono alla volta di tutto il mondo.
Per la sua particolarità la serata pecciolese - sicuramente meno glamour delle prossime date di Las Vegas, Miami, Porto Cervo e New York - ha visto la partecipazione 1500 persone, tra cui il sindaco del paese Silvano Crecchi, l’Assessore all’ Ambiente della Regione Toscana, Anna Rita Bramerini e il promotore dell’iniziativa Renzo Macelloni, vulcanico presidente di Belvedere Spa, la società mista, partecipata dal Comune e da privati cittadini come azionisti, che gestisce l’impianto di smaltimento di Legoli, uno tra i più innovativi a livello europeo.
Una provocazione, dunque, quella di ospitare la sfilata di moda in discarica, ma certo non un episodio isolato, bensì una tappa di un percorso studiato per promuovere l’innovazione e la ricerca – che ha un precedente nella proiezione cinematografica e nell’esibizione del pianista statunitense Charles Rosen, che nel 2007 aveva fatto risuonare le note di Chopin nell’impianto di Legoli, per celebrare il decennale della società di gestione.
“Dobbiamo uscire da un certa logica”, ha sottolineato Renzo Macelloni a margine della sfilata, “che ci porta a considerare la discarica come un luogo infernale e invivibile. Da tempo stiamo cercando di ribaltare questo luogo comune – oggi anche con una sfilata di moda, in cui la nostra discarica è diventata un luogo in cui si intrecciano bellezza, classe e alta tecnologia”. “Perché non dobbiamo dimenticare che gli impianti di smaltimento dei rifiuti sono indispensabili per mantenere il nostro tenore di vita e la bellezza a cui siamo abituati”.
“Abbiamo già in mente – ha concluso Macelloni – un prossimo grande evento da ospitare in discarica e dimostreremo che la discarica può ospitare anche opere d’arte, se non addirittura diventare essa stessa un oggetto d’arte.”
Andrea Marchetti