Fai, “I luoghi del cuore” si aprono all’estero
“L’occupazione potrebbe essere legata alla salvaguardia del territorio, ma così non è”. Parola di Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente onorario FAI. E’ con una vena di malinconia a causa del bistrattato patrimonio italiano che si apre la presentazione della sesta edizione del censimento FAI, “I luoghi del cuore”. Tristezza per le terre colpite dal terremoto, inquietudine per l’inceneritore che dovrà essere realizzato a 750 metri dalla Villa Adriana a Tivoli. Denuncia che arriva da Ilaria Bortoletti Buitoni, Presidente Fai. “Quello è il mio luogo del cuore, ma oggi il mio cuore è ferito”. E per non causare altre ferite a questo fragile Paese che l’associazione ambientalista si apre oltre i confini italiani e quest’anno punta all’estero. “L’iniziativa, che dal 2003 al 2010 ha raccolto oltre 800 mila segnalazioni, invita tutto il mondo in Italia, perché l’Italia è da sempre il “luogo del cuore” del mondo”, racconta Marco Magnifico, il vicepresidente esecutivo dell’associazione, nel suo intervento nella Foresteria di Intesa Sanpaolo in via Monte di Pietà a Milano. Il FAI chiede a tutti, italiani e stranieri, di segnalare, dal 23 maggio al 31 ottobre quella parte di Italia che ciascuno di noi ha trasformato da luogo concreto a luogo dello spirito, un angolo che si ama e la cui sorte ci sta a cuore, o perché è in pericolo o semplicemente perché lo si vuole tutelare anche per i nostri figli. Tutti sono invitati a parteciparvi a quella che nel corso degli anni si è rivelata una grande mobilitazione popolare con circa mezzo milione di segnalazioni nell’ultima edizione (quella del 2010).
“Dobbiamo ritrovare l’orgoglio della nostra cultura, dobbiamo di nuovo imparare a essere cittadini, a riconquistarci la nostra cittadinanza, il nostro senso di appartenenza che deve essere sostenuto dal legame con i luoghi”, racconta Giovanni Bazoli, Presidente Consiglio di Sorveglianza Intesa Sanpaolo. “Rimpossessarsi del valore di patria, chi ama vuole che il bene venga riconosciuto e valorizzato. Manzoni faceva dire a Don Abbondio “Cosa è la patria? E’ il luogo che amiamo. E io amo le Dolomiti, Santa Giulia a Brescia e la Fondazione Cini a Venezia, la mia patria”, conclude Bazoli. Ai luoghi colpiti dal terremoto, invece, va il pensiero della madrina Michelle Hunziker. “Il mio luogo è Finale Emilia a Modena. Il mio cuore è per quel patrimonio artistico così terribilmente danneggiato dal sisma”, racconta la soubrette. “Amo il vostro paese e ho fatto di tutto per avere la cittadinanza, la cittadinanza è dove stai bene e io qui sto da Dio. L’Italia mi ha dato tanto, da quando venni qui a sedici anni. Da allora sono italiana, anche la provincia e i suoi vecchi teatri”.
Francesca Fradelloni