Dall’Eco-Innovation Forum la “dematerializzazione” dell’economia
Il concetto di “dematerializzazione dell’economia” si fa spazio nell’ambito della strategia green dell’Unione Europea. L’obiettivo è la ricerca di una via che porti alla crescita economica accompagnata dalla riduzione della nostra dipendenza nei confronti delle risorse di qualsiasi tipo.
E’ la politica dell’Innovation Union dell’Unione Europea, nonché il filo conduttore del 10th Forum Europeo sull’Eco-Innovazione, che si è tenuto a Birmingham il 22 e 23 marzo. Temi del Forum sono stati, appunto, la green economy, l’approvvigionamento ecosostenibile (green procurement) e l’efficienza nell’utilizzo delle risorse, trattati a vari livelli di competenza: politica, economica, accademica e finanziaria.
L’assunto di partenza è la consapevolezza che, negli anni a venire, la competizione per l’accaparramento delle risorse aumenterà notevolmente, quale conseguenza dell’aumento demografico della popolazione sulla Terra. Entro il 2050, infatti, è previsto un aumento della popolazione fino a 9 miliardi. Questo significa che le risorse naturali non potranno soddisfare le necessità di tutta la popolazione, ai ritmi attuali di utilizzo. Compito delle istituzioni è dunque quello di diffondere e promuovere un nuovo concetto di business, legato essenzialmente alle opportunità provenienti dallo sviluppo di prodotti e servizi la cui diffusione comporta l’utilizzo sostenibile ed efficiente delle risorse naturali.
Eco-Innovation è appunto l’espressione utilizzata per descrivere, prodotti, processi e altre soluzioni che possono contribuire alla protezione dell’ambiente e ad un uso efficiente delle risorse.
Durante il Forum sono emerse proposte che, prioritariamente, individuano azioni sull’utilizzo efficiente delle risorse e sulla sicurezza dei materiali, ponendo un accento particolare sul ruolo della ricerca e sullo sviluppo di nuovi modelli di business.
Sono stati presentati 15 casi di studio di aziende europee che hanno deciso di investire in ricerca e nuove tecnologie per una produzione sostenibile: esperienze basate sul design di prodotti ecologici, sul riciclo e sulle tecniche di ri-manifattura , sull’innovazione non-tecnologica e su nuovi modelli basati sull’analisi del ciclo di vita del prodotto e sulla catena integrata della gestione, in grado di dimostrare come la risoluzione della scarsità delle risorse attraverso l’uso efficiente, possa trasformarsi in opportunità di crescita economica. Come auspicato dalla Commissione Europea nella Roadmap sull’Efficienza delle Risorse.
Alla presentazione dei casi studio è seguito un dibattito sulle condizioni per favorire investimenti nel settore della dematerializzazione dell’economia. In primo luogo, è emerso, è necessario un framework economico e legale, con una adeguata regolamentazione, che possa supportare un’economia basata sul concetto di resource efficiency; ma è anche necessaria la promozione e il sostegno alla ricerca per lo sviluppo del settore dell’eco-innovazione; infine, sarebbe opportuno rafforzare il concetto di green procurement sia nel settore pubblico che in quello privato, per promuovere efficienza e sostenibilità e innescare una filiera virtuosa.
Il Commissario Europeo per l’Ambiente, Janez Potočnik, durante il suo intervento al Forum, ha dichiarato che “l’Europa si sta muovendo verso la giusta direzione, ma noi abbiamo la necessità di spostare dall’evoluzione alla rivoluzione l’approccio nei confronti delle risorse”. Ciò che serve è cioé un cambiamento radicale del modus-operandi, non solo da parte delle imprese che, secondo Potočnik “hanno il dovere di attuare una politica aziendale basata sull’uso efficiente delle risorse”, ma anche da parte delle istituzioni politiche ed economiche, sia a livello europeo che a livello nazionale e locale.
Fa bene sperare quanto rilevato dall’Euro-barometro, che ha segnalato come circa la metà delle piccole e medie imprese, considerate in uno studio statistico, abbia dichiarato di aver introdotto tecnologie per migliorare l’efficienza delle risorse nell’ambito del proprio processo produttivo, ottenendo risultati positivi in termini di costi/benefici. Si tratta di piccoli passi che necessitano ora dell’intervento delle autorità pubbliche per superare ostacoli quali le restrizioni economiche e finanziarie, l’incertezza della domanda dal mercato, e la perdita di finanziamenti esterni.
Donatella Scatamacchia