Dal Cersaie le buone pratiche di green economy della ceramica
Far parlare anche i sassi, le pietre, i materiali con cui costruiamo le nostre case. Questa la mission di Cersaie 2013 , la trentunesima edizione del Salone Internazionale della Ceramica per l’Architettura e Arredobagno (a Bologna dal 23 al 27 settembre). La manifestazione, organizzata dalle edizioni Edi.Cer e promossa da Confindustria Ceramica e Bologna Fiere, registra anche quest’anno il tutto esaurito per l’area espositiva: i 166mila metri quadrati ospitano 898 espositori, di cui 302 stranieri, provenienti da 35 diverse nazioni. Alle 480 imprese di piastrelle di ceramica presenti (a cui appartiene il 54,6% degli espositori), si affiancano 269 imprese di arredobagno (29,2%) e aziende del settore delle materie prime, delle attrezzature per la posa, dell’editoria e servizi.
Con il taglio del nastro affidato al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi, il Cersaie offre anche quest’anno un articolato programma di eventi collaterali all’esposizione. Dalla lectio magistralis di Rafael Moneo, premio Pritzker per l’architettura, mercoledì 25 settembre, al programma culturale “Costruire Abitare Pensare“, che propone incontri e conferenze sulla progettazione contemporanea e sulle più attuali tendenze del design e dell’architettura di tutto il mondo. Il 3° Festival Green Economy di Distretto, invece, che dà appuntamento al Cersaie il 26 settembre, è dedicato alle imprese del modenese, distretto industriale di storica eccellenza per il prodotto ceramico. Il Festival raccoglie le best practies e illustra gli scenari futuri del prodotto ceramico, premiando per le migliori innovazioni di prodotto e di processo introdotte dalle aziende.
La manifestazione ha raccolto adesioni di imprese che investono significativamente in soluzioni per il risparmio energetico e la sostenibilità ambientale. Come Climatica Ceramiche, una piccola azienda di Sassuolo che ha ideato una bioceramica isolante recuperando il calore prodotto nella cottura dei pezzi per impiegarlo in altre fasi di lavorazione, come l’essiccazione. Non solo: impiegando biomasse nell’impasto, Climatica ne diminuisce la conducibilità termica, rendendo la piastrella fino a 6 volte più isolante di un prodotto analogo. Inoltre, nel processo produttivo sono impiegate biomasse di recupero e argille rosse locali, quindi a “km zero”. Nel progetto presentato, Climatica dichiara investimenti per 300mila euro nella fase di start-up, dove è riuscita a impiegare macchinari e know-how propri, e stima di affrontare il lancio del prodotto sui mercati con altri 400mila euro.
System SpA è invece un’azienda di Maranello con circa 1.200 dipendenti, che con il progetto 4PHASES™ Frame ha creato una macchina per imballaggi capace di gestire in tempo reale ogni tipologia di produzione, costruendo le scatole direttamente in macchina, a partire da un foglio di cartone neutro in piano, e formando una scatola che si adatta al prodotto. Si evitano così tante parti di cartone necessarie negli imballaggi tradizionali. Creando una striscia continua di cartone in macchina, 4PHASES™ è in grado di costruire scatole per formati diversi e di personalizzare in macchina la stampa del cartone che viene eseguita prima della fase di chiusura della scatola. Vantaggi: risparmio del 50% del cartone impiegato, cambio formato in un minuto, eliminazione delle scorte di magazzino. In sintesi, un abbattimento dell’impatto ambientale del prodotto confezionato attraverso la riduzione ed eliminazione di materie prime, trasporti, attrezzature personalizzate, stampe, scarti e rimanenze. Il progetto si è sviluppato in circa 3 anni, con il contributo di figure professionali ed investimenti economici per oltre 2 milioni e mezzo di euro. Dalle ricerche di mercato, allo sviluppo di nuove tecnologie (alcune brevettate), fino all’industrializzazione del prodotto e ad azioni di marketing a livello mondiale, l’azienda dichiara di dedicare il 5% del fatturato del Gruppo a ricerche correlate alla green innovation.
Bmr SpA, di Scandiano, ha eliminato una fase complementare del processo produttivo, rea di assorbire da sola risorse idriche ed energetiche quasi quanto l’intero processo. La fase incriminata è quella della rettifica delle piastrelle di monoporosa. E la macchina Squadra Dry rende possibile l’applicazione di utensili diamantati senza raffreddamento ad acqua, eliminando di conseguenza l’aspirazione dell’acqua dalla piastrella in uscita dal ciclo e l’essiccatoio a gas, a fronte dell’installazione di un filtro per aspirare le polveri.
Con queste ed altre imprese in concorso, che rappresentano la tradizione manifatturiera più antica della ceramica italiana, il nostro Paese si pone la sfida dell’innovazione e delle nuove tecnologie, misurandosi con un mercato globale che non fa sconti a nessuno, nonostante i venti di timida ripresa che spirano in (Nord) Europa. Non resta che aspettare. E vinca il migliore.
Cristina Gentile