Chicche verdi al Torino Film Festival 2011
Il countdown verso l’apertura di uno dei festival del cinema più interessanti del panorama nazionale e internazionale è cominciato. Il 25 novembre inizierà il Torino Film Festival (fino al 3 dicembre 2011), kermesse che è giunta alla 29esima edizione superando le difficoltà dei tagli di budget e sapendo reggere il confronto con giganti come il Sundance, Rotterdam e Berlino.
Il segreto sta nel lavoro di chi seleziona i film e i documentari, pensando non solo agli addetti ai lavori ma anche al grande pubblico: 217 i titoli di cui 32 anteprime mondiali, 20 anteprime internazionali, 10 anteprime europee e 70 anteprime italiane. “Ce n’è davvero per tutti i gusti”, dichiara il direttore artistico Gianni Amelio. Dalla commedia all’horror, dal western al documentario, le diverse sezioni del Tff 2011 sono un vero e proprio invito a nozze per i cinefili.
Ma per i palati “verdi”? Abbiamo spulciato nella sezioni Festa mobile e Italiana.doc per trovare i titoli sui quali fissare l’attenzione:
CONDITION di Andrei Severny: una dottoressa in fuga da una catastrofe imprecisata, con lei una paziente in stato di choc. Lontano dal disastro, sulle coste incontaminate del nord, le praticherà una terapia di sole sedute acustiche. Il potere emotivo del suono, misterioso linguaggio in pieno contatto con la natura, la luce, il calore del sole, in un film postapocalittico “teorico” che sollecita i sensi.
THE DESCENDANTS di Alexander Payne: l’avvocato Matt King, padre di due figlie, è il discendente di una delle più vecchie famiglie hawaiiane, proprietarie dell’ultimo tratto di terra vergine delle isole. Stretto tra le pressioni per vendere la terra e gravi problemi familiari, Matt si trova a fare i conti con la propria vita.
SONNESYSTEM/SOLAR SYSTEM di Thomas Heise: la quotidianità della comunità indigena argentina dei Kolla Tinkunaku è fatta di duro lavoro e rituali antichi. Il ritmo delle giornate è scandito da una natura aspra e meravigliosa che sola punteggia la silenziosa contemplazione di Thomas Heise. Ad ogni rivoluzione solare, con l’arrivo delle piogge, i Kolla tornano nella grande città, dove il sole tramonta in una lacrima.
BAD WEATHER di Giovanni Giommi: Banishanta, “luogo di pace”, è un’isola-bordello, nel sud del Bangladesh, minacciata dall’erosione delle acque del fiume Pashur e dai suoi sempre più frequenti cicloni. Gli uomini trasportano i clienti e si occupano della manutenzione, mentre le donne lavorano per garantire un futuro alle proprie famiglie, rivendicando orgogliosamente i propri diritti e la propria dignità di fronte a un oscuro destino.
Soddisfatto del festival anche il neosindaco di Torino Piero Fassino, che esordirà come primo cittadino in questa 29esima edizione e che, alla conferenza stampa romana di presentazione, ha colto l’occasione per fugare alcuni dubbi sulle “lacrime e sangue” promesse alla cultura: “Questo festival dalla nicchia ha saputo diventare grande, è diventato un punto di riferimento. D’altronde, la cultura è un grande asset della città. Il luogo comune vuole che in tempi di crisi le vacche siano magre per la cultura, ma è una lettura datata e sbagliata. Non è affatto vero che la cultura va tagliata in tempi di crisi, anzi è proprio allora che bisogna investire”. Ipse dixit.
Elena Marcon