“Bici day”: il 9 maggio la due ruote festeggia in tutta Italia
Per passione o per sport, è sempre più voglia di bicicletta. Gli italiani lo dimostrano con i loro oltre 30 milioni di veicoli a due ruote. E il governo prende la palla ecologica al balzo, istituendo il primo “Bici Day”, domenica 9 maggio, festa delle due ruote in tutta la Penisola.
Certo non saremo l’Olanda o la Svezia. Lì il popolo in sella supera di gran lunga quello degli automobilisti. Ma a ben guardare, anche qui i numeri dei “ciclofili” stanno raggiungendo quote interessanti: le statistiche dicono che ogni anno si vendono in Italia 2 milioni di mezzi leggeri, e che quasi la metà della popolazione ne conserva uno nel proprio garage.
In effetti, dal 2000 al 2007 le piste ciclabili della penisola sono più che raddoppiate: 2.400 chilometri di strada in più. Ma il loro utilizzo è ancora a macchia di leopardo: la città più solcata dalle due ruote è Ferrara, con un tasso di spostamenti ciclabili del 29%, seguita da Bolzano con il 27%, quindi Parma tra il 15 e il 20 per cento. Per pigrizia o per scomodità però, è ancora timido il dato di chi abbandona definitivamente l’auto. Trasferirsi a colpi di pedale dall’abitazione al luogo di lavoro non è semplice: primo problema il traffico (e la scarsa presenza di piste ciclabili lungo le nostre strade), secondo lo smog.
Niente maglia rosa, dunque, per i comuni nazionali. Nonostante il progetto del “Giorno della Bici” goda anche il sostegno del Giro d’Italia, al via domani 8 maggio, con testimonial i campioni Mario Cipollini e Paolo Bettini. Qualche passo avanti però c’è. Lo spiega il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo: “Sono 1200 le amministrazioni che hanno aderito con gioia a questa seconda domenica battezzata Bici Day. Ed è solo l’inizio di un piano nazionale: ho in mente di sviluppare progetti di bike-sharing con parchi e città finanziandoli con 14 milioni di euro, farò presto un decreto interministeriale per convertire in piste ciclabili le tratte ferroviarie dismesse, potenzierò le strutture e le doterò di webcam per il controllo della sicurezza”.
Salire sulla bicicletta, comunque, non è solo questione di abitudine o di buona pratica quotidiana. Si può anche partire all’avventura, in una domenica di sole qualsiasi, alla scoperta dei verdi paesaggi a pochi chilometri da casa nostra. Proponiamo qui quattro itinerari ciclabili, dividendo l’Italia in macro zone: nord-ovest, nord-est, centro e sud. Perché non restino inesplorati i panorami di mare, collina, campagna che la nostra Penisola nasconde.
NORD-OVEST. Lungo l’alzaia del Canale Cavour. Una greenway di 26 Km che collegà il fiume Sesia al Ticino (dal comune di Recetto a quello di Galliate), attraversando da est a ovest tutta la fertile e ricca pianura novarese. A spasso per i filari dei vigneti, lungo il percorso, è possibile scendere dalla bici per dedicare qualche ora a visite culturali, quali l’abbazia dei santi Nazzario e Celso, a San Nazzaro Sesia. Risale al 1040, è il più importante complesso abbaziale fortificato della provincia e uno dei più significativi dell’Italia settentrionale. Degna di nota la chiesa, costruita nel XV secolo, esempio di architettura gotica lombarda. Mentre al Museo Etnografico dell’Attrezzo di Casalbeltrame rivivono, con l’aiuto di sofisticati effetti multimediali, le scene della vita dei campi che fino a meno di un secolo fa scandivano la stagionalità dei raccolti e dell’agricoltura del territorio. Sempre in zona, c’è poi la palude di Casalbeltrame: riserva naturale che si estende per 640 chilometri, su un’area pianeggiante, dove svernano e nidificano più di 100 specie di fauna avicola.
NORD-EST. Bighellonando per fotografare le ville palladiane. Il percorso è facile e gradevole. Si snoda tra le campagne a nord della città di Vicenza, toccando le Ville Caldogno, Porto Pedrotti, Porto Casarotto, Valmarana Bressan, Valmarana, Thiene e Gazzotti. Dimore da sogno con 500 anni di storia alle spalle, meta ideale per chi vuole pedalare con il naso all’insù nel verde. Salendo e scendendo dai colli, tra colonnati, barchesse e scalinate che fanno immergere in un passato in cui dame vestite di broccato passeggiavano nei saloni affrescati o negli assolati giardini fioriti. Un percorso possibile? Partendo dal parking Stadio di Vicenza, si giunge a Villa Valmarana detta “La Rotonda”, gioiello architettonico del ’500, ideata da Palladio e ultimata dallo Scamozzi. In pochi minuti ci si trova in campagna, presso l’oasi di Casale, zona palustre che ospita interessanti specie di uccelli acquatici. Si passano in rassegna poi Lisiera, Monticello Conte Otto, Cavazzale e Caldogno. E ancora Villa Monza di Dueville, Villa del Conte e Villa Da Porto Casarotti. A Vivaro, lungo una strada sterrata, ecco che si apre la zona delle risorgive, dove l’acqua compone rivoli e canaletti e offre anche tranquille località di pesca. Continuando verso sud si torna in città, passando vicino a Porta San Bortolo e alle mura medievali.
CENTRO. Il tour dei Castelli Romani. Dei quasi 100 chilometri che si estendono lungo il percorso che tocca Frascati, Monte Porzio Catone, Montecòmpatri, Rocca Priora, Grottaferrata, Marino, Rocca di Papa, Nemi, Genzano di Roma, Lanuvio, Ariccia, Albano Laziale e Castel Gandolfo, vogliamo concentrarci sulla prima di queste antiche località di origine pre-romana. In sella alla mountain bike, tra parchi, lecci secolari e ville patrizie del ‘500 e del ‘600, Frascati svela i suoi angoli: a cominciare dalla Villa Aldobrandini, splendidamente affrescata, costruita nel 1598 da Giacomo Della Porta e continuata poi da Carlo Maderno, architetto della Basilica di San Pietro, e Giovanni Fontana. Poi la Cattedrale, con fastosa facciata barocca del Fontana, le ville Falconieri e Mondragone, le rovine della vecchia Tusculum, sulla strada panoramica, che in epoca imperiale romana fu residenza di villeggiatura.
SUD. In bici intorno all’Etna. Un perimetro che segue su per giù i contorni del Parco Regionale del vulcano. Di agriturismo in agriturismo, la gita a due ruote può durare una settimana. Ma molti sono i tour operator che offrono pacchetti completi a poche centinaia di euro, in coppia o di gruppo. Partenza dal piccolo comune di Nicolosi, a pochi chilometri da Catania e tragitto per 44 chilometri fino ad Adrano, con visita al centro storico e al Castello Normanno e Bronte, città del pistacchio. Il secondo e il terzo giorno tappa nelle città di Maniace e Randazzo (40 chilometri in tutto), il quarto dritti fino a Verzella (lungo la via del vino), poi direzione Gole dell’Alcantara, infine Giardini Naxos (il percorso è di 41 chilometri). Il quinto e il sesto giorno, Taormina, Acireale e Acitrezza. Da ultimo, il ritorno su Catania, per passare magari ancora una notte e un giorno tra arte, cultura e sport.
Letizia Tortello