Youth4EJ, una piattaforma online per denunciare l’ingiustizia ambientale
Youth4EJ è un osservatorio online pensato per stimolare i giovani ad analizzare con spirito critico vicende o eventi che hanno avuto o continuano ad avere conseguenze, impatti o danni ambientali su luoghi o comunità. Inquinamento, contaminazioni del suolo, distruzione degli ecosistemi o danni alla salute: chiunque sia a conoscenza o sia stato testimone di casi di questo tipo può raccontarli attraverso la piattaforma. E farsi così portavoce di un messaggio importante: la salute dell’ambiente e delle comunità deve essere un diritto universalmente riconosciuto, in tutti gli Stati e a tutte le latitudini.
Sulla piattaforma sono già stati segnalati decine di casi da molti giovani europei – dalla Slovenia alla Grecia, dall’Estonia all’Italia – anche riguardanti situazioni critiche in altri continenti. Tra i più significativi, le conseguenze della pesca con la dinamite nell’Arcipelago Myeik, in Myanmar; gli scarichi di colorante nel fiume Jian a Luoyang, in Cina; fuoriuscite di gas in Alaska che mettono in pericolo la sopravvivenza dei beluga; la distruzione della foresta Toolangi in Australia.
L’osservatorio offre un valido supporto non solo per far conoscere e diffondere casi di inquinamento poco conosciuti, ma anche un mezzo per informarsi su quanto sia grave e attuale il problema ambientale in ogni parte del mondo. La conoscenza e la diffusione sono infatti il primo passo per cambiare le cose, e Youth4EJ si propone come lo strumento adatto per rafforzare un processo di consapevolezza critica e di cambiamento.
Per segnalare i casi basta accedere alla piattaforma e cliccare sulla sezione “Report a case”. Alcuni casi verranno poi approfonditi e condivisi su forum e social network attraverso una campagna a livello nazionale ed europeo.
Youth4EJ è un’iniziativa promossa nell’ambito del progetto SAME World, co-finanziato dall’Unione Europea con lo scopo di sensibilizzare i cittadini – in particolare studenti e insegnanti – su temi come i cambiamenti climatici, le migrazioni ambientali e la giustizia ambientale e incoraggiare l’adozione di stili di vita più sostenibili. Tra i partner del progetto è coinvolto anche l’Istituto Oikos di Milano, che si occupa di conservazione delle risorse naturali e sviluppo sostenibile.