Oggi è World Wildlife Day, la giornata dedicata alla “natura selvaggia”
Oggi, 3 marzo, si festeggia in tutto il mondo il World Wildlife Day, una giornata dedicata al mondo della “natura selvaggia”, istituita per la prima volta dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 2013 come occasione annuale di celebrazione della firma, nel 1973, della Convenzione Internazionale sul commercio sulle Specie a rischio di estinzione (CITES).
L’edizione di quest’anno, è rivolta alle giovani generazioni, con lo slogan lanciato dall’ONU: “Listen to the young voices – Ascolta le voci dei giovani”. Almeno un quarto della popolazione mondiale ha infatti un’età tra i 10 e i 24 anni: incoraggiare le giovani generazioni ad agire localmente e globalmente per difendere la natura più a rischio è un impegno fondamentale per le associazione ambientaliste di questo settore, a partire dalla più nota, il WWF.
Spiega infatti Donatella Bianchi, Presidente WWF Italia, “Il pianeta ha bisogno di un cambio di passo per poter vincere le sfide globali che ci troviamo a fronteggiare a partire dall’impressionante perdita di biodiversità in molte zone del mondo: ma per farlo c’è bisogno che le nuove generazioni si mettano in gioco e contribuiscano con le loro idee e i loro punti di vista alle scelte politiche e strategiche in difesa della natura e dell’ambiente. Come stanno già facendo i giovani di WWF YOUng, che dopo l’appello al premier Gentiloni per la difesa del lupo, in occasione del World Wildlife Day si sono mobilitati, mettendoci letteralmente ‘la faccia’, per raccontare le specie più a rischio della biodiversità d’Italia e le storie di come sia possibile, anche con piccole azioni, aiutare concretamente a tutelarle”.
Per il WWF il World Wildlife Day è proprio l’occasione per segnalare alcuni esempi concreti dell’impegno, in prima persona, dei giovani nel mondo: in Buthan, ad esempio, grazie al WWF è nato il primo Young bhutanese birders club che riunisce giovani birdwatchers tra gli 11 e i 19 anni. I giovanissimi iscritti entrano in azione ogni sabato mattina nell’osservazione dell’avifauna nei parchi naturali del loro paese, ottenendo così benefici fisici e psicologici, grazie all’attività all’aria aperta, imparando ad osservare e identificare le specie, sviluppando nuove relazioni tra loro e opportunità grazie agli incontri periodici con esperti ornitologi. In Kenia, è diventato una celebrità e un modello Richard Turere: appena 16 anni ma con una grande passione per l’elettronica, che è riuscito a “far pace con i leoni’ . Sono bastati una batteria, un pannello solare, un trasformatore ed una lampadina a Richard per mettere in atto il suo sistema non cruento per tenere lontani i leoni dagli allevamenti di bestiame che avevano subito ripetuti attacchi dai leoni acuendo il conflitto con la comunità. Richard ha raccontato la sua esperienza – “My invention that made peace with lions“ – su ted.com.
Il declino delle specie al livello globale è stato denunciato già lo scorso anno: entro il 2020 potremmo perdere il 67% di specie tra pesci, uccelli, mammiferi, anfibi e rettili, un peggioramento ulteriore rispetto al trend negativo del 58% di riduzione globale registrato tra il 1970 e il 2012. Un caso simbolo della perdita di specie è quello del rinoceronte: i numeri tremendi del bracconaggio denunciano una media di 3 rinoceronti uccisi al giorno. Il South African Department of Environmental Affairs ha recentemente dichiarato che nel 2016 almeno 1.054 rinoceronti sono stati trovati uccisi in quello Stato, un segnale di ripresa cruenta del bracconaggio che impone sforzi ancora più intensi per contrastare questo fenomeno criminale che distrugge la fauna selvatica in ogni angolo del pianeta impoverendo anche le stesse comunità locali.
In Italia è nata da poco la Community WWF Young: lanciata il 28 gennaio a Bologna (città che ospiterà il G7 sull’Ambiente 2017), ha lo scopo di mettere in contatto giovani tra i 18 e i 35 anni, provenienti da ogni parte d’Italia, appassionati di natura e che desiderino fare qualcosa per tutelare il nostro Pianeta, insieme. La community è un canale di scambio di idee per identificare quali problemi (cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e i traffici illeciti a danno della natura) sono percepiti come cruciali nel nuovo millennio, favorendo l’incontro tra nuove energie e punti di vista diversi sul futuro del nostro pianeta. Mettendo in rete le idee e le energie dei giovani, WWF YOUng mira ad ideare iniziative innovative, influenzare dal basso le politiche sui temi ambientali e di sviluppo sostenibile, promuovendo progetti in collaborazione con il mondo universitario e della ricerca.
Il WWF segnala anche le esperienze di gruppi classe che si impegnano nella conservazione della natura all’insegna di “insieme è meglio”, come il “branco del Cattaneo”: un gruppo di studenti dell’Istituto agrario di Cecina (LI) che hanno preso a cuore la grande sfida della convivenza tra gli allevatori di domani e la biodiversità rappresentata dal lupo: indagini sulla percezione del problema nella loro comunità, eventi, convegni e giochi da proporre ai più piccoli. O i giovani della III B della Scuola media di Mosso (BI) che hanno deciso di difendere l’Isola di Budelli raccogliendo i soldi necessari tra i bambini di tutta Italia, diventando un esempio persino per i crowfunder più esperti.
Oggi il WWF presenterà insieme ad altre 8 associazioni (ENPA, Il Rifugio degli asinelli, Italian Horse Protection, LAV, Legambiente, Lega nazionale per la difesa del cane, Lipu-BirdLife Italia, Rete dei santuari di animali liberi in Italia) la “Carta di Roma per il recupero degli animali salvati non a fini di lucro”. (Appuntamento 11.00, Centro di Recupero Fauna Selvatica della Lipu, via Aldrovandi 2, Roma).