Vittime della strada, FIAB: servono politiche di sicurezza per ciclisti e pedoni
In occasione della Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada istituita dall’ONU nel 2005 – nella terza domenica di novembre di ogni anno – per non dimenticare le persone che hanno perso la vita in incidenti stradali, FIAB-Federazione Italiana Amici della Bicicletta coglie l’occasione affinché il prossimo 16 novembre sia un momento di sensibilizzazione sull’importante tema della “sicurezza per tutti”.
Benché con un lieve miglioramento rispetto all’anno precedente, secondo gli ultimi dati ACI-ISTAT (2013) gli incidenti stradali con lesioni alle persone sono stati 181.227 con oltre 257.000 feriti e 3.385 morti. Di questi, 251 erano ciclisti e 549 pedoni. I morti complessivi dell’utenza vulnerabile sono pari a quelli delle quattro ruote a motore.
Sempre dalle statistiche emerge che il nostro Paese è in ritardo di tre anni sull’obiettivo chiesto dal terzo programma quadro della Comunità Europea (2001-2010) di dimezzare le vittime sulla strada (oggi -53% rispetto al 2001). Inoltre i morti in Italia sono passati dal 45% nel 2011 al 43% nel 2013, mentre la media europea è del 33% e questo è strettamente collegato al fatto che l’84% delle vittime all’interno dei centri urbani è da ricondurre all’utenza vulnerabile.
Sembra quindi necessario intervenire con priorità sulle politiche di sicurezza urbana e quelle di tutela dei ciclisti, pedoni e motociclisti, per diminuire il divario con le altre grandi città europee come previsto, tra l’altro, dagli obiettivi prioritari del 4° programma quadro della Comunità Europea (2011-2020).
Per quanto riguarda l’utenza sulle “due ruote” è interessante notare, sempre attraverso i dati ACI-ISTAT, che a fronte di una costante crescita della mobilità in bicicletta, si registra comunque una significativa riduzione della mortalità dei ciclisti (-14% rispetto al 2012 e valore più basso degli ultimi 15 anni) ma anche una stabilizzazione del dato dei feriti. Questo conferma che l’aumento dei ciclisti contribuisce a una maggiore sicurezza di spostamento da parte di tutti gli utenti della strada, e non il contrario.
“Partecipare alla Giornata Mondiale del Ricordo delle Vittime della Strada rappresenta un’occasione per sensibilizzare cittadini e opinione pubblica sull’importante tema della sicurezza e delle buone pratiche che ogni utente della strada deve applicare indipendentemente da quale sia il modo in cui ci si sposta – dice Giulietta Pagliaccio, presidente nazionale FIAB – Le vittime sono vittime, senza classificazione alcuna”.
Domenica 16 novembre è possibile aderire, ad esempio, alla manifestazione in bicicletta “La Velocità Uccide: limitiamola” per ricordare due giovani vite spezzate da incidenti stradali: dieci anni fa Lucia fu travolta e uccisa da un’auto nel centro di Melegnano mentre tornava a casa, a piedi, dalla messa della notte di Natale; nel 2012 la giovane scout Altea, al rientro da un’escursione in bicicletta, perse la vita investita da un’auto. (Per info: FIAB Melegnano L’Abici tel. 3357880399 – www.labicimelegnano.it).
“Inutile sottolineare che l’incidente stradale è la prima causa di morte tra i giovani al di sotto dei 30 anni e che il numero delle vittime che si registra ogni anno sulle strade italiane rappresenta la più grave strage a cui stiamo assistendo in tempo di pace – dice ancora la Pagliaccio. – Dobbiamo quindi sentirci tutti chiamati in causa assumendo responsabilità e impegno, ognuno nel proprio ambito, per garantire la sicurezza a tutti”.