Vinitaly 2016: la 50° edizione punta sull’innovazione
«Vinitaly compie cinquant’anni, e sono lieto di essere oggi qui per inaugurare, insieme a voi, un’edizione così importante di questa rassegna, che è riuscita nel tempo ad accompagnare, interpretare, favorire la crescita di un grande prodotto italiano, divenuto sempre più vettore e simbolo della nostra qualità, apprezzata nel mondo». Con queste parole il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inaugurato, domenica 10 aprile, il 50° Vinitaly di Verona, lo storico Salone Internazionale del Vino e dei Distillati, in programma fino a mercoledì 13.
La parola chiave dell’edizione 2016 è “innovazione“, nelle tre declinazioni di prodotto, di processo e di consumo. Raggiunto l’obiettivo “qualità”, secondo gli organizzatori, ora la filiera del vino italiano e internazionale deve individuare il prossimo traguardo. «Dal nostro osservatorio privilegiato – dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – abbiamo visto il vino raggiungere un livello qualitativo medio assolutamente inimmaginabile fino a venti anni fa. Oggi si parla di contenuto etico, nuove tecnologie e di cambiamenti nelle tendenze di consumo, tutti aspetti centrali quest’anno a Vinitaly». Confermati anche da Federbio, che organizza, dal 2014, la sezione VinitalyBio. Wine Monitor prevede infatti che, nei prossimi anni, assisteremo a un processo di premiumization, con il rafforzamento del trend di preferenza di vini di fascia più alta (e con un aumento del prezzo medio), perché il consumo non solo di food, ma anche di beverage sta cambiando e vira verso stili più responsabili e salutari. Nuovi consumatori sono alla ricerca di vini biologici o biodinamici, di vini vegani piuttosto che senza solfiti, dimostrando la disponibilità a riconoscere un premium price per prodotti di qualità e con garanzie più elevate per la salute umana e ambientale.
Per leggere la nuova realtà nel suo complesso e indicare il punto di partenza verso il prossimo obiettivo del settore, la piazza commerciale e di discussione di Vinitaly, ospita, quest’anno, 4.100 espositori provenienti da una trentina di Paesi e operatori specializzati da 140 Paesi. La riflessione su quale vino vogliono produrre i viticoltori rispetto a tematiche quali la tutela dell’ambiente, la responsabilità di impresa, la valorizzazione della biodiversità e dei vitigni autoctoni sta portando a un’innovazione di prodotto che arricchisce il vino di contenuti etici e sociali. L’evoluzione di processo coinvolge tutta la filiera: dal campo, con applicazioni sempre più raffinate della viticoltura di precisione al consumatore, con la finalità di aumentare la qualità, ridurre i costi, impattare sempre meno sull’ambiente.
L’evoluzione della società nel suo complesso sta invece portando a un’innovazione nel consumo di vino, con i giovani e la comunicazione digitale come drivers del futuro. L’innovazione in ognuno dei suoi aspetti si può toccare con mano in qualsiasi stand di Vinitaly. In particolare, nei saloni specializzati Vinitalybio e Vivit (da quest’anno riorganizzati nel padiglione il focus è sulle produzioni certificate biologiche e sui vini artigianali, ma produttori ecofriendly, biologici, vegani o comunque attenti all’”ecosostenibilità” e all’etica di impresa sono ormai presenti in tutti i padiglioni della fiera.
La valorizzazione dei vitigni autoctoni, alcuni dei quali mai vinificati prima, passa anche dalle degustazioni proposte della Vinitaly International Academy – VIA, mentre l’innovazione tecnologica è protagonista nei convegni a Enolitech (nel quartiere F ampliato), dove sono presenti i più importanti produttori di mezzi tecnici e servizi. Le nuove tendenze di consumo sui mercati internazionali sono invece il focus dei molti incontri, sia in chiave B2B, organizzati da Vinitaly tra cantine e buyer esteri selezionati da 30 Paesi, che informativi, e degli appuntamenti sui canali di comunicazione e di vendita online.
Sinergie e internet sono, del resto, le strade da percorrere, secondo Maurizio Martina, il Ministro delle Politiche agricole, Alimentari e Forestali, presente domenica alla cerimonia inaugurale . «Per vincere sul mercato dobbiamo fare rete. Una delle vie più dirette e senza confini è proprio il web. La sfida digitale riguarda tutti, anche lo Stato – ha affermato Martina – Ecco perché nei prossimi giorni, nello spazio Mipaaf a Vinitaly, porteremo a confrontarsi con le nostre aziende vitivinicole gli esperti dei più grandi soggetti del web (Facebook, Google ecc, NdR), provando a rendere evidenti le opportunità che si possono aprire”. «Come Ministero – conclude Martina – siamo anche gli unici al mondo ad aver chiuso accordi con piattaforme internazionali del web, per garantire ai nostri marchi geografici la stessa tutela dei grandi brand commerciali contro il falso».