Verso Davos con gli sci, per protestare contro la crisi climatica
Partenza da Sondrio per attraversare le Alpi con gli sci e andare a protestare al World Economic Forum in apertura domani a Davos, contro chi pratica il greenwashing e parla di “sostenibilità” nel cuore di un ecosistema che viene distrutto a scopo di lucro.
80 km. nella neve e 3.500 metri di dislivello – fino a raggiungere i 3.000 metri di altitudine – da percorrere in soli 3 giorni con gli sci ai piedi e in regime di self-sufficiency a impatto zero: il rigido inverno alpino non spaventa i quattro italiani che martedì 21 gennaio 2020 partiranno da Sondrio diretti a Davos, nel cuore delle Alpi Svizzere, per protestare contro la crisi climatica e chiedere a gran voce che siano applicati modelli di business più etici e sostenibili.
Ad “attendere” Giovanni, Luca, Michele e Marco ci sarà la comunità del World Economic Forum, che ogni anno si ritrova in Svizzera per “coinvolgere i principali leader mondiali in attività di collaborazione per dare forma alle agende globali, regionali e industriali”.
“Vogliamo scrivere questa nuova storia che inizia con quattro scialpinisti che arrivano a Davos passando dalle montagne, con i loro sci e gli zaini, mentre i leader di tutto il mondo scenderanno dalle scalette dei loro jet per parlare di sostenibilità ed equità” – dichiara Giovanni Montagnani, portavoce del progetto, Ingegnere con un Dottorato al Politecnico di Milano, una bimba di 1 anno e mezzo e fondatore del collettivo di divulgazione CrowdForest. “Abbiamo scelto di partire da Sondrio, pur essendo tutti originari del varesotto, per avvicinarci ancora di più alle comunità alpine, le prime a risentire del cambiamento climatico. Con questa spedizione vogliamo dare visibilità a tutti quei movimenti ambientalisti che stanno lottando per far sentire la propria voce, come Fridays For Future e Exctintion Rebellion, perché siamo fermamente convinti che solo collettivamente sia possibile segnare un cambiamento. Gli scettici possono stare tranquilli, i veicoli su cui viaggeremo sono full-electric e le emissioni per questo spostamento sono minime.” conclude Montagnani.
Un’azione di ribellione che prende il nome di “Your path is to nowhere” (“La tua strada è verso il nulla”) e nasce dalla testimonianza diretta che i quattro italiani, appassionati di alpinismo, hanno dell’impatto della crisi climatica sull’ecosistema montano: un aumento di temperatura di 2° C in un secolo, che ha portato all’alterazione di infiniti delicati equilibri, indelebilmente.
Fanno parte della spedizione, oltre a Giovanni Montagnani, Luca Fontana, fotografo e influencer specializzato in terre selvagge (autore nel 2019 di “Wilderness Manifesto“, Michele Dondi, laureato in Matematica all’Università degli Studi di Milano, analista programmatore in ambito finanziario e Marco Tosi, guida alpina e tecnologo alimentare, con una vita spesa per la montagna e per la tutela ambientale.