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Un’agenda mondiale per lo sviluppo sostenibile: i 10 obiettivi da perseguire entro il 2030

Come raggiungere l’obiettivo di uno sviluppo globale sostenibile? Quali sono le azioni prioritarie da mettere in pratica nei prossimi anni? Sotto l’egida delle Nazioni Unite e con il supporto del Segretario Generale Ban Ki-moon, una rete di esperti e centri di ricerca internazionali, riuniti nel Sustainable Development Solutions Network, ha stilato un’agenda di azioni fondamentali nel prossimo quindicennio, fino al 2030, per favorire lo sforzo globale per il raggiungimento dello sviluppo sostenibile.

Il documento, che è stato chiamato “Action Agenda for Sustainable Development”, è stato consegnato ufficialmente nei giorni scorsi a New York nelle mani di Ban Ki-moon dal direttore del Leadership Council del network, l’economista della Columbia University Jeffrey Sachs.

Sono dieci le priorità evidenziate dal rapporto all’interno dei grandi settori in cui è necessario operare da subito per rendere sostenibile il nostro modello di sviluppo globale: crescita economica e lotta alla povertà, inclusione sociale, sostenibilità ambientale, capacità di governare il cambiamento.

I dieci punti indicati che l’ONU, accanto al Sustainable Development Solutions Network, si impegnerà a sostenere con una serie di azioni integrate nei prossimi decenni, sono: debellare la povertà estrema e la fame; raggiungere lo sviluppo per tutti senza compromettere l’ambiente; assicurare istruzione a tutti i bambini; raggiungere la parità di genere e lottare contro le diseguaglianze; garantire la salute e il benessere a tutte le età; aumentare la produzione agricola e la sicurezza alimentare; rendere le città produttive e sostenibili dal punto di vista ambientale; contrastare il cambiamento climatico derivante dalle attività umane grazie alle energie rinnovabili; proteggere gli ecosistemi e assicurare una gestione appropriata delle risorse naturali; migliorare la governance e far condividere da parte del mondo dell’economia gli obiettivi dello sviluppo sostenibile.

La rete SDSN, Sustainable Development Solutions Network, riunisce università, istituzioni e centri di ricerca, attori del settore privato ed esperti di ogni parte del mondo. “Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon – ha detto Jeffrey Sachs – sta mobilitando la partecipazione globale intorno a una delle più grandi sfide del nostro tempo: lo sviluppo sostenibile. La crescita delle economie non è più un bene sufficiente di per sé. Dobbiamo anche mettere fine alla povertà estrema, un obiettivo che deve essere raggiunto entro il 2030. Dobbiamo gestire l’economia in modo che questa protegga l’ambiente piuttosto che distruggerlo, e dobbiamo anche promuovere una più equa distribuzione della ricchezza, piuttosto che vivere in società divise tra molto ricchi e molto poveri”.

A coordinare le attività del network per l’area del Mediterraneo è l’Università di Siena, il cui rettore, il professor Angelo Riccaboni, è membro del consiglio direttivo internazionale. “E’ una grande sfida e insieme un grande onore per l’Università di Siena fare parte del grande progetto del Sustainable Development Solutions Network”, ha detto Riccaboni. “Siamo impegnati da anni negli studi sulla sostenibilità nell’ambito economico ed ambientale. Gli obiettivi sostenuti dal network hanno la prospettiva di un cambiamento che è epocale e che è insieme indispensabile per il futuro dell’umanità. Sostenibilità significa equilibrio e possibilità per le future generazioni di non ritrovarsi più in periodi come quello che stiamo vivendo, negativi sotto il profilo dello sviluppo economico dei paesi e delle opportunità per i singoli individui. Credo che gli studiosi abbiano il dovere di trovare soluzioni; la rete scientifica sotto l’egida dell’Onu consentirà una maggiore forza e il coordinamento di tutte le idee per la loro realizzazione”.

L’agenda per lo sviluppo sostenibile è online sul sito ufficiale e la rete Sustainable Development Solutions Network intende invitare i cittadini a discuterne i punti, in particolare i giovani. “ Questo documento dopotutto parla del loro futuro”, ha concluso Sachs.

 

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