ENEA: biorestauro e tanta tecnologia a DNA Italia
L’ENEA è presente al Salone per i Beni Culturali e Ambientali DNA.Italia di Torino, con un ampio spazio espositivo per presentare la rassegna delle nuove tecnologie e delle competenze sviluppate in più di venti anni di ricerca e di interventi su una enorme varietà di opere del nostro patrimonio culturale e ambientale.
L’ENEA mette dunque in pista i propri ricercatori per avvicinare il mondo della ricerca a quello umanistico e culturale, con un approccio interdisciplinare che va dalle analisi condotte in laboratorio fino agli interventi sul campo da svolgere al fianco degli esperti del settore dei beni culturali e delle istituzioni. Gli interventi dei ricercatori ENEA ai convegni in programma permetteranno di illustrare le opportunità di applicazione delle tecnologie più innovative per interventi di diagnosi, monitoraggio, salvaguardia, conservazione e restauro, valorizzazione e per rendere più facilmente fruibili i beni culturali.
Nel convegno di apertura “Quale Patrimonio? Smart City”, del 3 novembre, ENEA ha infatti portato il proprio contributo alla definizione di un nuovo modello di centro urbano “intelligente”, basato su criteri di sostenibilità, che propone il superamento della città “ad alto impatto” energetico e ambientale grazie ad interventi sistemici per l’efficienza energetica e per il monitoraggio ambientale.
Le competenze ENEA nel settore dei beni culturali si sono, del resto, sviluppate partendo proprio dal know how specifico nei settori dell’energia, dell’ambiente e delle nuove tecnologie. Grazie alla capacità di operare in maniera interdisciplinare, l’ENEA ha attivato un processo di ri-orientamento di alcune attività di ricerca, come quelle sul nucleare, sull’antisismica, ecc., riadattandole per interventi e applicazioni di salvaguardia del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico.
Il lavoro dei ricercatori dell’ENEA svolto negli anni a fianco e in supporto degli esperti del settore dei beni culturali, ha permesso così di ampliare le attività di ricerca in questo settore e di rispondere sempre più adeguatamente alle esigenze specifiche, che riguardano la diagnostica avanzata, lo studio dei materiali innovativi, le applicazioni laser per lo studio e la fruizione delle opere d’arte, la caratterizzazione antisismica, il biorestauro, il recupero edilizio, il monitoraggio ambientale e le tecnologie ICT.
Al Salone DNA di Torino verranno illustrate, fra l’altro, le tecnologie per la protezione antisismica del Bronzi di Riace, per i quali l’ENEA ha realizzato – su incarico della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria - basi antisismiche, realizzate in marmo di Carrara, che assicurano il massimo isolamento delle statue nei confronti delle sollecitazioni dei terremoti.
L’ENEA illustrerà anche le capacità di uno speciale Radar a colori messo a punto nei suoi laboratori, il Laser topologico ad Immagini, che permette di effettuare indagini diagnostiche accurate e di alta precisione, e di ottenere riproduzioni fedelissime delle immagini. Con questa tecnologia si ottengono informazioni fondamentali per il monitoraggio delle opere d’arte e del loro stato di conservazione, per consentire interventi mirati e tempestivi sugli eventuali danni evidenziati. Questo speciale Radar è stato recentemente utilizzato per la riproduzione e il monitoraggio degli affreschi di Raffaello della Loggia di Amore e Psiche, di Villa Farnesina a Roma, nonché per gli affreschi di Michelangelo della volta della Cappella Sistina e per gran parte del ”Giudizio Universale”.
Nella rassegna si affronterà poi il tema del Biorestauro, costituito dall’applicazione di tecnologie innovative di restauro mediante tecniche microbiologiche. La microbiologia è entrata negli ultimi anni tra le discipline di interesse del patrimonio culturale per contrastare gli aspetti relativi al danno biologico e per le sue potenzialità nella conservazione e nel restauro. Le tecniche di Biorestauro prevedono l’impiego di microrganismi come supporto o alternativa ai tradizionali metodi di restauro, quando essi si rivelino inefficaci o pericolosi per l’integrità dell’opera. L’ENEA sta sviluppando nuove procedure biologiche basate sullo sfruttamento del metabolismo batterico per problematiche di restauro ancora irrisolte, come per la rimozione di resine naturali e sintetiche da dipinti e di colle animali da stampe antiche.
Per la conservazione del paesaggio urbano italiano, l’ENEA presenta infine il recupero sostenibile del centro storico di Serravalle, Comune di Vittorio Veneto, un intero nucleo urbano da recuperare nel rispetto del patrimonio storico, ma anche nell’ottica di renderlo fruibile in modo nuovo. Restauro e sostenibilità sono i nodi strategici di questo intervento di recupero, al cui progetto l’ENEA ha partecipato per gli aspetti inerenti l’efficienza energetica.