Ue: primi risultati della lotta contro il sovrasfruttamento delle specie ittiche
Come dimostrano i dati più recenti sugli stock ittici nelle acque dell’UE, gli sforzi profusi dalla Commissione europea per ridurre progressivamente l’eccessivo sfruttamento delle risorse hanno dato risultati positivi. In un documento di consultazione adottato ieri, la Commissione riferisce in merito allo stato degli stock ittici europei e illustra le proprie intenzioni per quanto riguarda la fissazione delle possibilità di pesca per il 2014. Gli stock presenti nelle acque Ue dell’Atlantico nordorientale che risultano sovrasfruttati rappresentano attualmente il 39%, contro il 47% dello scorso anno e il 95% del 2005. Anche per il settore della pesca, che rispetto all’anno scorso registra un incremento dei profitti del 40%, la politica comincia a produrre reali benefici. Tuttavia, spiegano dalla Commissione europea, “sono necessari ulteriori progressi”.
“I dati dimostrano che misure responsabili di gestione della pesca possono funzionare e funzionano. Tuttavia è necessario intensificare gli sforzi per porre fine all’eccessivo sfruttamento delle risorse entro il termine che abbiamo convenuto. Per conseguire questo obiettivo dobbiamo portare a termine la riforma della politica comune della pesca”, ha spiegato Maria Damanaki, commissaria per gli Affari marittimi e la pesca.
Con questo documento annuale la Commissione chiede agli Stati membri e alle parti interessate di esprimere il proprio parere sulla definizione dei totali ammissibili di catture (TAC), dei contingenti e dello sforzo di pesca (giorni in mare) per il prossimo anno. Il documento dimostra che gli sforzi realizzati dalla Commissione per contenere ed eliminare l’eccessivo sfruttamento delle risorse cominciano a dare frutti. Nei mari europei gli stock ittici che non risultano sovrasfruttati sono saliti a 25, contro i 2 del 2005.
La base scientifica per la valutazione degli stock ittici sta migliorando. La nuova metodologia adottata dal Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (CIEM) ha consentito di elaborare pareri scientifici per 30 stock in più rispetto allo scorso anno.
Dal 2011 si è registrato un aumento del 40% circa dell’utile netto medio della flotta peschereccia dell’Ue. Questo dimostra” che la riduzione della pesca eccessiva si ripercuote positivamente sul reddito dei pescatori, nonostante l’onere supplementare rappresentato per le marinerie dai costi di carburante”. Per il prossimo anno la Commissione invita il settore a conformarsi ai pareri scientifici. Per gli stock regolamentati da piani di gestione a lungo termine, i TAC e i livelli di sforzo devono essere fissati in conformità ai piani in vigore (si tratta di un obbligo giuridico). I TAC relativi agli altri stock non contemplati dai piani di gestione dovrebbero basarsi sui pareri scientifici, con l’obiettivo di eliminare il sovrasfruttamento entro il 2015. Per gli stock per i quali non è stato formulato un parere scientifico occorre applicare il principio precauzionale.