Stati Generali 2014: la green economy per uscire dalla crisi
Si è tenuta ieri, alla presenza di Edo Ronchi, presidente della Fondazione dello Sviluppo Sostenibile, Francesco La Camera, Direttore Generale del Ministero dell’Ambiente, e Lorenzo Cagnoni, Presidente di Rimini Fiera, la presentazione del programma della terza edizione degli Stati Generali della Green Economy, dedicati a “Lo sviluppo delle imprese della green economy per uscire dalla crisi italiana”, in programma il 5-6 novembre a Ecomondo-Key Energy e Cooperambiente a Rimini Fiera.
La due giorni sarà aperta con la sessione della mattina del 5 novembre dal ministro dell’Ambiente e a seguire interventi di rappresentati di istituzioni e organizzazioni europee. I lavori proseguiranno nel pomeriggio del 5 novembre in 7 sessioni tematiche di approfondimento e consultazione. I risultati della discussione verranno presentati la mattina del 6 novembre in occasione della sessione conclusiva alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico. Parteciperanno complessivamente oltre 100 autorevoli relatori, tra i quali rappresentanti istituzionali, imprese e organizzazioni di imprese, mondo della ricerca e associazioni.
Nel corso della conferenza stampa, sono stati presentati e commentati i risultati dell’indagine sugli orientamenti degli imprenditori della green economy condotta tra aprile e maggio 2014 dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con il Consiglio Nazionale della Green Economy. Al sondaggio, articolato in 56 temi relativi a 8 argomenti strategici, hanno risposto 437 imprenditori che gestiscono imprese per un totale di 64.573 dipendenti e con un fatturato complessivo di 15 miliardi e 956 milioni. Il campione è eterogeneo e include imprese di diverse dimensioni (micro, piccole, medie e grandi), distribuite su tutte le aree del paese (nord ovest, nord est, centro, sud e isole), di tutti i settori più rappresentativi della green economy (agroalimentare di qualità ecologica, riciclo di rifiuti, altri beni e servizi di elevata qualità ecologica, energie rinnovabili, efficienza energetica, servizi per l’ambiente).
“Nel panorama italiano – ha detto Edo Ronchi - un gruppo esteso di imprenditori si caratterizza per un nuovo orientamento, chiaramente green, e comincia a operare nella stessa direzione sulla base di idee e convinzioni condivise. È su questo importante fattore, emerso dall’indagine condotta dal Consiglio Nazionale, che vogliamo incentrare la discussione a Rimini, presentando al Governo imprenditori pronti a fare squadra per affrontare la crisi economica e climatica”.
Rispetto al rapporto tra imprese e green economy, il 95% dichiara che un’impresa green deve produrre con processi produttivi di elevata qualità; il 94% dichiara che un’impresa tradizionale può avviarsi verso una green economy se realizza un serio programma di interventi e di investimenti finalizzati a raggiungere un’elevata qualità ecologica del processo produttivo, dei beni e dei servizi prodotti; per il 97% degli intervistati, sono fondamentali i valori e la visione di chi guida un’impresa green. Sulla visione dell’economia: la finalità dell’economia deve essere quella di assicurare un benessere duraturo e inclusivo per il 94% degli imprenditori; il 98% è d’accordo nell’affermare che l’economia deve puntare sul risparmio e l’uso sempre più efficiente dell’energia e delle risorse naturali; il 95% dichiara che, tra le finalità dell’economia, dovrebbero esserci quelle di conservare il capitale naturale e assicurare i servizi ecosistemici per avere un futuro.
Rispetto alla crisi economica: il 92% degli intervistati afferma che la crisi è profonda e sollecita cambiamenti perché le vecchie strade non sono più sufficienti per riaprire prospettive durature di sviluppo; per il 97% la crisi è aggravata dagli sprechi nella spesa pubblica, dalla corruzione e dall’inefficienza della politica; il 90% afferma che innovare, differenziare, convertire produzioni e consumi in direzione green potrebbe contribuire in modo significativo ad alimentare una ripresa economica, con nuovi investimenti e nuova occupazione; l’Italia può uscire meglio dalla lunga recessione se trova la capacità di valorizzare la sua vocazione alla qualità e alla bellezza, secondo il 94% degli intervistati. Tra le politiche ambientali da mettere in atto: per il 92% degli imprenditori la crisi climatica è ormai un’emergenza globale e richiede drastici tagli delle emissioni di gas di serra, una rivoluzione energetica basata sul risparmio, l’efficienza e le fonti rinnovabili; il 99% dichiara che occorre risparmiare e usare in modo più efficiente le risorse e i materiali, ridurre la produzione di rifiuti, migliorare e aumentare la durata e la riutilizzabilità dei prodotti, massimizzando il riciclo, valorizzando il recupero e puntando a ridurre al minimo lo smaltimento; per ridurre i rischi di dissesto idrogeologico, di frane e alluvioni occorre gestire meglio, tutelare e fermare il consumo di nuovo territorio, utilizzando aree già urbanizzate, bonificando e recuperando siti contaminati (98%).
Sul tema “Le imprese della green economy e la società”: per il 94% la trasparenza e la correttezza nei confronti dei clienti – e più in generale i cittadini – sono comportamenti etici che hanno anche ricadute economiche positive; il 97% dichiara che il personale, ai vari livelli, va attivamente e consapevolmente coinvolto negli obiettivi aziendali ma anche nelle azioni di responsabilità sociale. Tra gli obiettivi e gli orientamenti d’impresa è importante: per il 95% essere in regola con tutte le normative in tutti i settori, con particolare attenzione a quella ambientale; innovare, differenziare e migliorare la qualità ecologica dei prodotti (96%); minimizzare o eliminare gli impatti ambientali dei processi produttivi per prevenire danni alla salute e all’ambiente (97%); creare un ambiente attrattivo per i migliori talenti e per favorire un lavoro creativo e responsabile (96%); realizzare un’attività che sia duratura nel tempo, che generi utili, ma che sia anche utile e apprezzata dalla comunità (97%). Per quel che riguarda le iniziative per il futuro delle imprese green per il 94% degli intervistati è necessario promuovere l’ecoinnovazione degli impianti, dei processi, dei beni e dei servizi. Tra le priorità per le politiche pubbliche è necessario: definire norme più semplici e più incisive, più tempestive, più chiare e stabili per il 97% degli intervistati; attuare una decisa lotta alla corruzione e alla criminalità (98%); valorizzare i potenziali di una green economy italiana basata sulle vocazioni dei nostri territori, della nostra manifattura, sulle nostre risorse culturali e naturali, di qualità e di bellezza (97%).