SIMEBUS, quando il sole ricarica le batterie degli autobus
Accrescere l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale degli autobus per il trasporto collettivo: è questo l’obiettivo realizzato dal progetto SIMEBUS - SunlIgth ModulEs for BUS, sviluppato da una compagine formata da due PMI, Acta e Mect, dal Politecnico di Torino, con la collaborazione tecnica del Gruppo Trasporti Torinesi (GTT).
È uno dei 34 progetti incubati dal MESAP, Polo di innovazione della Meccatronica e dei Sistemi Avanzati di Produzione, per un costo di 1,4 milioni di euro cofinanziato al 40% dalla Regione Piemonte grazie ai Fondi Strutturali dell’Unione Europea.
Oggi il progetto verrà presentato agli operatori del trasporto privato e pubblico al Forum Internazionale “Move.App Expo 2013 – Transport & Logistics, Smart Mobility & Technology” nella prestigiosa cornice di Piazza Duomo a Milano nell’ambito dell’evento dedicato alle Città Elettriche 2013 (3° sessione) e ai Sistemi e veicoli innovativi su gomma per il Trasporto Pubblico di Linea.
Agli esperti del settore sarà data anche la possibilità di apprezzare in concreto i risultati del progetto, visitando l’autobus della flotta del GTT, sul quale è stato montato il sistema SIMEBUS.
La sfida di SIMEBUS era di impiegare l’energia solare quale fonte energetica ausiliaria per gli autobus. A tal fine il sistema SIMEBUS utilizza pannelli fotovoltaici di ultima generazione flessibili custom, estremamente sottili, incollati sul tetto del veicolo in grado di affiancarsi al sistema di alimentazione delle batterie e dei sistemi ausiliari dell’autobus: illuminazione, climatizzazione, apertura e chiusura porte.
Il sistema SIMEBUS sfrutta un alto livello di integrazione di diverse tecnologie: quella dei pannelli fotovoltaici, l’elettronica per l’ottimizzazione dell’output dei pannelli solari in presenza di ombreggiamenti variabili, l’elettronica di controllo e di adattamento per la carica di batterie.
In particolare, il surplus energetico generato dalla presenza dei pannelli determina numerosi vantaggi: integra la produzione di energia elettrica degli alternatori, sgravando il motore dal relativo consumo; evita il deficit di produzione degli alternatori stessi (e la conseguente mancanza di carica delle batterie) causato dalle condizioni di funzionamento a basso regime del motore nel ciclo urbano; consente quindi un utilizzo contemporaneo di tutti i servizi elettrici di bordo, senza pregiudizio per la carica delle batterie; consente infine,nella fasi di arresto motore durante le soste al capolinea, di ricaricare le batterie, evitando di dover ricorrere a sistemi esterni di batterie ausiliarie.
I risultati dei test hanno dimostrato che SIMEBUS può dare quindi un significativo contributo alla riduzione del consumo di combustibile, dell’emissione di inquinanti e di gas serra di cui la mobilità urbana è responsabile.
Uno dei punti di forza del sistema SIMEBUS è di poter essere installato sul parco macchine esistente e su qualsiasi veicolo destinato alla mobilità urbana ed extraurbana, offrendo una risposta concreta alle direttive comunitarie e nazionali che ci vogliono impegnati in soluzioni smart capaci di ridurre il consumo di combustibile e l’inquinamento delle aree urbane.
Per Mauro Zangola, Responsabile di programma del MESAP, “SIMEBUS è la dimostrazione di come si possa fare della ricerca concreta, utile e di grande valore, mettendo insieme tutti gli attori del territorio, e di quanto sia importante metterla a disposizione di tutti gli operatori interessati”.