Si è aperta oggi a Roma la prima edizione di MercinTreno
Roma 19 novembre – Rilanciare e incentivare il trasporto ferroviario delle merci per dare maggiore competitività al sistema Italia anche in vista della prossima ripresa economica. E’ quanto chiede Federmobilità, l’associazione di assessorati ai Trasporti di Regioni, Province e Comuni, che questa mattina ha aperto la prima edizione di MercinTreno, la manifestazione che si svolgerà fino a domani nella sede romana del Cnel, con l’obiettivo di avviare il primo dibattito pubblico tra istituzioni, operatori del settore e mondo economico sul tema del trasporto ferroviario delle merci.
“Sostenere lo sviluppo del trasporto ferroviario delle merci – ha dichiarato Alfredo Peri, presidente di Federmobilità e assessore ai Trasporto dell’Emilia Romagna – costituisce un elemento di maggiore competitività dell’Italia nello scenario europeo. La situazione della mobilità, già oggi molto difficile, diventerà ingovernabile, in assenza di azioni concrete, quando l’economia ricomincerà a marciare ai livelli precedenti alla crisi economica”.
In Italia la congestione stradale costa 25 miliardi di euro all’anno, circa 2 punti percentuali di Pil (dati Freight Leaders Council), il doppio rispetto alla media Ue. Negli ultimi anni i volumi trasportati su rotaia sono in calo e solo l’9,9% delle merci si muove sui binari contro il 17,7% della media europea (Eurostat yearbook 2009): la gomma arriva al 90,1% in Italia contro il 76,7% dell’Europa.
Secondo il Rapporto Ibm sulla liberalizzazione del settore ferroviario in Europa, l’Italia è a metà strada e si piazza al 16° posto. Il tasso più elevato di apertura, calcolato sulla base dell’avanzamento del settore normativo e sulle modalità di accesso al mercato, è stato riscontrato in Gran Bretagna, Germania, Svezia e Olanda.
Sul piano infrastrutturale, attualmente per il trasporto ferroviario delle merci è utile poco meno del 50% della rete interoperabile italiana: in tutto 8.500 su un totale di 18.500 chilometri (8.000 km di rete nazionale e 500 di binari regionali). Mentre circa l’85% dei treni merci in Italia viaggia alla velocità massima di 100 chilometri orari.
“La performance ambientale del trasporto ferroviario delle merci – continua Alfredo Peri – ci impone obiettivi di efficienza, anche organizzativa, raggiungibili solo con misure organiche in un quadro di coerenti politiche generali di riequilibrio e integrazione modale. I dati del settore rendono evidente che la liberalizzazione, seppur importante per lo sviluppo del trasporto merci, non è sufficiente da sola a determinare la “svolta” della modalità ferroviaria. Per compensare la maggior attrattività del trasporto stradale bisogna puntare su una strategia che si concentri sulla qualità del servizio. Penso ad esempio alla velocità commerciale che insieme alle tariffe costituiscono uno dei fattori-chiave per promuovere il trasporto ferroviario e incentivare interventi coerenti con tale obiettivo”.