SEVA per l’Africa: impianti fotovoltaici gratuiti per aiutare le comunità locali
E’ installato e funzionante il primo impianto fotovoltaico stand alone da 12,1 kWp donato dal progetto umanitario “SEVA per l’Africa” alla comunità “Cuori Grandi Onlus” di Amakpape, in Togo, guidata da Suor Patrizia Livraga. Il progetto umanitario “SEVA per l’Africa” è realizzato da S.e.v.a. Srl, società valdostana che sviluppa, costruisce e gestisce centrali idroelettriche ed eoliche per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il progetto prevede la realizzazione, senza scopo di lucro, d’impianti fotovoltaici “a isola” destinati alle missioni religiose e laiche operanti sul territorio africano. In Africa operano infatti diverse organizzazioni umanitarie che hanno bisogno di aiuto, ma la semplice fornitura di fondi è spesso sottoposta a rischi di dispersione legati a taglieggi, instabilità geopolitica, corruzione o inadeguatezza della gestione. Per superare i primi necessari interventi d’urgenza, SEVA prevede dunque di dotare le singole missioni di impianti per la produzione fotovoltaica e renderle così meno dipendenti dal consumo d’idrocarburi. Riuscire a sviluppare piccoli impianti distribuiti sul territorio è infatti fondamentale per la sopravvivenza di intere comunità locali.
Grazie anche alla Vipiemme di Bergamo, che ha fornito gratuitamente 54 moduli fotovoltaici policristallino da 220 Wp e 40 batterie PB-acido 115 AH@12V e alla collaborazione tecnica di Kad3 Group, la comunità Cuori Grandi si renderà quasi completamente autonoma dal generatore alimentato a gasolio. Ad Amakpape funziona ora, infatti, un impianto fotovoltaico ibrido off-grid con kit HYREY progettato per la produzione, lo stoccaggio e la distribuzione di energia elettrica da fonti rinnovabili fotovoltaiche non programmabili in assetto stand alone, che garantisce la parziale autonomia dalla generazione elettrica tradizionale derivante dalla conversione energetica di combustibili fossili.
La comunità di Amakpape è in fibrillazione da circa un mese, da quando cioè il materiale è stato scaricato dal container e stivato nel magazzino in attesa dell’arrivo dei tecnici. A coordinare le operazioni è stata la stessa suor Patrizia: prima alla guida di un trattore per scaricare i pallet, poi a supervisionare gli ultimi ritocchi alle strutture destinate a ospitare l’impianto fotovoltaico. Suor Patrizia è il motore della Onlus Cuori Grandi Togo. Intorno a lei gravita un mondo di figure silenziose ma straordinarie, volontari anonimi con varie esperienze e professionalità: l’elettricista, il magazziniere, il macchinista, i medici, i carpentieri. Gente comune ma “vera”.
Con l’arrivo in loco dei tecnici di Kad3 Group, il 23 luglio sono partite le operazioni di installazione e commissioning dell’impianto, terminate il 29 luglio. “L’Hyrei funziona, i pannelli, nonostante siano giornate nuvolose, sono al lavoro e le batterie si caricano in un batter d’occhio”, ha commentato suor Patrizia via Skype. Un elettricista volontario italiano e alcune maestranze locali sono stati istruiti sulle principali caratteristiche dell’impianto, che consentirà ai bambini di usufruire della nuova scuola.
In Togo, nonostante il territorio sia prevalentemente ad uso agricolo, la sicurezza alimentare di tutta la popolazione non è garantita a causa della scarsità d’acqua per irrigazione e della carenza proteica della dieta generale. Per questo suor Patrizia sta dando vita a un progetto agricolo innovativo per aumentare l’output e incrementare le colture ad alto contenuto proteico, soprattutto la soia. A fianco di questo progetto è prevista la realizzazione di un complesso scolastico che assicuri efficacia educativa, dalla scuola materna alla superiore. Il nuovo complesso scolastico servirà un bacino assai vasto di bambini provenienti dai villaggi più piccoli della zona.
Prossimo obiettivo di “SEVA per l’Africa” sarà l’aiuto a CEFA (Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura Onlus). In Tanzania CEFA segue un progetto per migliorare le condizioni di vita della popolazione e la sostenibilità ambientale nel distretto rurale di Njombe (Rift Valley). A ottobre sarà quindi installato un nuovo impianto da 11 kWp presso una latteria, che fungerà da esperimento“pilota”.
E un altro impianto da 11 kWp verrà fatto funzionare, entro fine anno, presso la missione dei Carmelitani di Bozum nella Repubblica Centrafricana. Anche questo impianto, progettato da Kad3 Group, sarà in grado di fornire elettricità a circa 2.000 persone e ridurre di circa il 96% i consumi del gasolio. L’intervento è stato selezionato fra altri 25 possibili grazie alla consulenza di esperti internazionali. In Repubblica Centrafricana i Carmelitani hanno infatti realizzato diversi progetti importanti come una fiera agroalimentare (giunta alla decima edizione nazionale con 80.000 euro di vendite nel 2013), una cassa di credito (1.200 aderenti, 90 mila euro di risparmi e 40 mila euro di crediti erogati, cinque sportelli), risaie, consorzi e un centro giovani nella missione di Bozum. Nel Paese la rete di distribuzione elettrica è tuttavia quasi del tutto assente o soggetta a forte degrado. A oggi non sembrerebbero esservi alternative ai gruppi elettrogeni a gasolio, che però comportano costi sempre molto elevati di carburante e difficoltà nell’approvvigionamento. Il consumo medio annuale di gasolio nella missione di Bozum ammonta a ca. 7.000 litri, che equivale a un costo annuale di 11.410 €/anno (1,63 €/litro gasolio). Riuscire a sviluppare piccoli impianti da fonte rinnovabile, non connessi ad alcuna rete di distribuzione e sparsi sul territorio, è dunque fondamentale per la sopravvivenza d’intere comunità africane legate a un’economia agricola di sussistenza.
A novembre “SEVA per l’Africa“ sbarcherà poi, ancora, in Benin dove verrà realizzato un impianto a Materi, nella casa di accoglienza “Madre Ursula” gestita dall’italiana Suor Antonia insieme ad altre due suore spagnole dell’Ordine delle Teatine.
Il progetto umanitario ”SEVA per l’Africa”, nato grazie alla passione per il continente nero di Stefano DeBenedetti, amministratore unico di Seva Srl, ha superato l’anno e mezzo di vita e punta ora ad organizzare gli aiuti in maniera ancora più efficiente. A fronte di circa trenta richieste di aiuto provenienti da ogni parte d’Africa, serve infatti strutturare gli interventi con una logica “aziendale”. Solo in Congo sono 6 le missioni dei Francescani Minori da vistare (a novembre partirà un tecnico specializzato), tre in Tanzania (presso le strutture dei missionari delle Consolata), una in Benin (ancora il gruppo GSA), due in Eritrea e poi ancora due in Burundi, una in Sierra Leone, Tunisia, Guinea Bissau, Angola, Costa d’Avorio solo per citare le più pronte a ricevere gli aiuti. E’ stato pertanto elaborato un questionario da inviare a tutte le organizzazioni (religiose e laiche) che operano in Africa e che potrebbero avere necessità di installare impianti fotovoltaici stand alone di potenza fino a 12 kW.