Salewa ottiene il primo marchio di qualità “Work&Life”
Sabato 29 gennaio 2011, Heiner Oberrauch, presidente e titolare del gruppo SALEWA, ha ricevuto l’attestato di pre-certificazione per il progetto della nuova sede aziendale in via di costruzione in questi mesi.
Durante la manifestazione, davanti a oltre 500 ospiti operanti nei settori dell’architettura, della scienza e della cultura, l’Ing. Martina Demattia dell’Agenzia CasaClima, ha elogiato il progetto dell’edificio e il concetto che ne è alla base. Il direttore dell’ufficio “Aria e rumore” della Provincia Autonoma di Bolzano Norbert Lantschner ha fatto notare espressamente che ormai ecologia ed economia non sono più in contrasto nei grandi progetti dell’edilizia. Al contrario, l’attenzione per un sano rispetto dei valori ecologici ripaga, nel breve termine, anche da un punto di vista economico e, grazie a una situazione economica stabile, l’azienda può affrontare le conseguenze ecologiche della propria attività con consapevolezza e responsabilità.
CasaClima di Bolzano è un ente pubblico che si occupa della certificazione energetica degli edifici. Attualmente in Italia ha certificato oltre 2.900 strutture. L’attività di CasaClima è incentrata, in particolare, su iniziative rivolte alla sensibilizzazione della popolazione verso tematiche quali efficienza energetica, sostenibilità e cambiamenti climatici.
La certificazione “Work&Life” conferita a SALEWA si basa su una serie di criteri tecnici e strategici per quanto concerne i tre ambiti della sostenibilità: natura, vita sotto il profilo socio-culturale e trasparenza economica. La sede SALEWA è il primo edificio commerciale dell’Alto Adige a cui viene conferita una certificazione simile.
Heiner Oberrauch, fondatore di Oberalp titolare dei marchi SALEWA e DYNAFIT, al fianco degli architetti responsabili del progetto, Cino Zucchi dell’omonimo studio e Filippo Pagliani di Park Associati, si è detto felice del riconoscimento e del consenso tributatogli dagli ospiti intervenuti, pronunciandosi, allo stesso tempo, in maniera critica riguardo all’utilizzo inflazionato del concetto di sostenibilità. «Personalmente preferisco parlare delle responsabilità che una famiglia di imprenditori si è assunta nei confronti di collaboratori, società, natura e ambiente – ha esordito l’imprenditore altoatesino – in contrapposizione ai sostenitori del profitto a breve termine». «Mi sono chiesto cosa mi rende felice oggi e cosa avrà avuto senso per me quando, a 70 anni, seduto sulla panchina nel cortile di casa, ripenserò alla mia vita – ha dichiarato Oberrauch – e ritengo che il presidente di un’azienda non possa arrivare alla porta d’ingresso con l’automobile se la stessa azienda ha predisposto parcheggi per le bici dei collaboratori e una stazione di servizio per la ricarica gratuita dei mezzi elettrici».