Naufragio Costa: Clini incontra gli armatori e lo European Cruise Council
«Le norme per fermare le rotte ‘anti-inchino’ e per la protezione delle aree più vulnerabili dei nostri mari saranno pronte a breve. Ma allo stesso tempo e’ necessario recuperare il danno di immagine che l’Italia sta subendo”. Con queste parole il ministro dell’ Ambiente Corrado Clini ha commentato l’incontro del 26 gennaio con le delegazioni di Confitarma (Confederazione italiana armatori), guidata dal presidente Paolo D’Amico ed ECC (European Cruise Council), rappresentata dal vice-presidente Pierfrancesco Vago.
Durante la riunione si e’ esaminata la possibilità tecnica di gestire le rotte per prevenire danni ambientali nelle zone più vulnerabili, in particolare nelle aree marine protette. Infatti, spiega il ministro Clini: «abbiamo condiviso di assumere le migliori norme già adottate da altri Paesi, europei e non. Saremo pronti molto in fretta, anche se adesso a preoccupare sono anche le ripercussioni simboliche di quel ‘gigante sdraiato’ a pochi metri dalla riva e a pochi metri dal baratro – ha continuato Clini – e’ necessario recuperare il danno di immagine che l’ Italia sta subendo. Ed inoltre il ruolo del traffico crocieristico e’ considerato importante a supporto del turismo italiano, quindi è necessario salvaguardare la competitività del settore turistico dalla concorrenza non leale che spesso utilizza informazioni non corrette sulla capacità italiana di governare le rotte».
«Nella messa a punto delle regole – ha annunciato il ministro – si terra’ considerazione delle sollecitazioni delle Autorità locali, delle Capitanerie di Porto e delle associazioni ambientaliste, ma l’accordo con gli armatori e’ il più importante e la riunione ha dato avvio a un lavoro comune di supporto alle iniziative del Ministero. Se troviamo norme precondivise dagli operatori, e se gli operatori assumono l’ impegno di collaborare lealmente con il Governo, faremo un passo avanti importante”.
Inoltre e’ stato affrontato il tema relativo a Venezia, dove l’autorità portuale ha già deciso di deviare il traffico dal bacino di San Marco. In attesa che queste misure trovino attuazione dovranno essere adottate misure di contenimento del rischio che saranno definite dalle autorità.