Rinasce l’Osservatorio Nazionale per il Pioppo per rilanciare la filiera italiana
“E’ una notizia che aspettavamo da molto tempo – sottolinea il Presidente dell’Associazione Pioppicoltori Italiani, Fabio Boccalari – finalmente viene ripristinata, seppur sotto una veste diversa, la Commissione Nazionale per il Pioppo (CNP), soppressa ingiustamente nel 2012 dal governo Monti. La CNP svolgeva compiti insostituibili nell’attuazione della normativa che disciplina i materiali di propagazione forestale e risultava indispensabile per il coordinamento del settore della pioppicoltura e dei prodotti derivati. L’API ha subito evidenziato la necessità di ripristinare tale Commissione, ed ha intrapreso una forte azione presso le autorità competenti che ha portato a questo importante risultato che va a beneficio dei pioppicoltori, dei vivaisti e più in generale di tutta la filiera pioppicola italiana”.
L’Osservatorio Nazionale per il Pioppo, opererà nell’ambito delle attività previste dal Tavolo ministeriale di filiera legno istituito nel dicembre 2012 (D.M. 18352) e sarà coordinato dall’Ufficio competente della D.G. per la promozione della qualità agroalimentare e dell’ippica. L’Osservatorio mira a favorire lo sviluppo della coltivazione del pioppo ed in generale delle piante da legno ad uso industriale ed energetico allevate fuori foresta, per soddisfare le aspettative economiche degli agricoltori e degli utilizzatori e per accrescere la disponibilità di legno nazionale nel rispetto delle risorse ambientali.
L’ Osservatorio, come la Commissione – continua Boccalari – avrà anche il compito di valutare le attività di sperimentazione dei cloni di pioppo e le richieste di registrazione degli stessi nel Registro Nazionale dei Materiali Forestali di Base. Tale attività riveste particolare importanza soprattutto in vista della nuova programmazione di sviluppo rurale 2014/2020 e della necessità di individuare nuovi cloni che garantiscano una adeguata sostenibilità ambientale.
“Ricordo inoltre – precisa il Presidente dell’API – che il nuovo Osservatorio (come peraltro la vecchia Commissione Nazionale per il pioppo), non prevede, per il suo funzionamento, alcun stanziamento a carico del bilancio dello Stato”.