“RAEEbilitando”: 22 mila kg di rifiuti elettronici raccolti
Il progetto “RAEEbilitando“, il laboratorio per ragazzi diversamente abili progettato dal Consorzio Remedia, dal Gruppo Hera e da Opimm, tira le prime somme.
L’idea, nata lo scorso anno per promuovere, organizzare e favorire la formazione di persone svantaggiate e affette da disabilità, con la prospettiva di un loro inserimento nel mondo del lavoro, ha riscosso un grande successo sia dal punto di vista formativo che terapeutico.
I protagonisti dell’iniziativa, infatti, hanno trattato, ad oggi, 22 tonnellate di RAEE, provenienti per la maggior parte dalle stazioni ecologiche e dai centri di raccolta di Bologna gestiti da HERA, dimostrando di aver raggiunto un buon livello di abilità tecnica.
L’attività che essi svolgono consiste nel “disassemblaggio” della frazione dei RAEE non pericolosi, (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, in particolare piccoli elettrodomestici, utensili, giocattoli, telefoni fissi e cellulari).
Significativo il risultato ambientale ottenuto grazie al progetto: delle 22 tonnellate trattate nella fase iniziale, oltre l’85% in peso dei componenti, materiali e sostanze presenti nei RAEE lavorati (come rame, alluminio, plastiche, vetro) è stato recuperato o reimpiegato, con un beneficio ambientale stimabile in quasi 210.000 Kwh risparmiati e oltre 46 tonnellate di CO2 evitate. Il prossimo obiettivo è quello di arrivare progressivamente alle 50 tonnellate annue.
Il successo del progetto è dovuto certamente alla partecipazione dei ragazzi diversamente abili che, lavorando con entusiasmo e in sicurezza nel laboratorio e nell’area stoccaggio e trattamento dei RAEE, hanno dimostrato un grande interesse nelle attività proposte, rese più piacevoli dalla “riconoscibilità” dei prodotti da trattare, utilizzati da tutti nella quotidianità.
Il progetto “RAEEbilitando” ha confermato, pertanto, il proprio potenziale in campo formativo, in grado di offrire spazi di crescita professionale e umana, oltre che terapeutica, a persone meno fortunate. Per Roberto Barilli, Direttore Generale di Hera “Il progetto è un ulteriore esempio di come Hera intenda promuovere il coinvolgimento attivo dell’economia territoriale e l’alleanza con il sistema no-profit, a sostegno della solidità delle iniziative e della valorizzazione dell’impegno sociale e ambientale con le imprese del territorio. E’ anche un piccolo ma significativo esempio di come economia, ambiente e solidarietà possano coesistere a vantaggio dei soggetti coinvolti. Un progetto al cui interno il termine “recupero” assume una doppia e importante valenza, sia ambientale che sociale”.