Quando le rinnovabili conquistano le basi militari: il caso francese di BayWa r.e.
Ormai è noto che la cavalcata delle rinnovabili è inarrestabile, ma questa è una vera e propria “conquista militare”: BayWa r.e., player globale nel settore delle energie rinnovabili, ha annunciato di aver trasformato due basi aeree inutilizzate e dismesse in Francia in parchi solari e terreni agricoli per l’allevamento di pecore.
La società del Gruppo tedesco BayWa ha iniziato, in realtà, la conversione del campo d’aviazione di Fontenet – nel sud-ovest della Francia – già una decina di anni fa. Oggi, 80 ettari dei 160 totali dell’ex base militare francese (poi tedesca e poi americana), sono stati dedicati alla produzione di energie rinnovabili o sono in fase finale di conversione.
Un primo parco solare, “Fontenet“, con una capacità di 12 MWp, era stato messo in funzione nel 2014, mentre il secondo (con una capacità di 14,7 MWp) è attualmente in costruzione e dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2021 e il terzo è in fase di progettazione in collaborazione con un’azienda locale semi-pubblica.
Dopo il successo della prima riconversione dell’ex terreno militare a Fontenet, nel 2020 BayWa r.e. ha inoltre iniziato la costruzione del parco solare “Blueberry” su una seconda base aerea dismessa, La Martinerie, nella Francia centrale. Il parco solare di 30MWp, completato nel febbraio 2021, comprende 87.552 pannelli solari e copre 35 ettari dell’ex base militare che ha cessato di funzionare nel 2012.
BayWa r.e. ha siglato una partnership con l’associazione “Les Amis de la Martinerie” con l’obiettivo di preservare la storia del sito. Come parte di questa partnership, l’azienda intende contribuire infatti al restauro delle caserme durante i lavori di costruzione, ma anche sostenere le attività agricole locali attraverso un approccio collaborativo, invitando i pastori ad allevare pecore sui terreni a Fontenet e La Martinerie. Benoît Roux, Direttore della divisione Progetti Solari di BayWa r.e. Francia, spiega che l’approccio non è solo quello di “un servizio di manutenzione”, ma anche di produzione agricola: “Non si tratta solo di far pascolare le pecore sul terreno. Siamo impegnati in contratti a lungo termine che permettono di ottenere benefici agricoli significativi dai progetti di energia rinnovabile“. “Oltre a creare biodiversità e a proteggere la flora e la fauna locali – aggiunge il manager francese – questa iniziativa farà crescere le imprese locali e l’occupazione”.
Le “fattorie solari“, del resto, sono state progettate pensando all’agricoltura fin dall’inizio: le fonti d’acqua sono state create prima dell’arrivo degli animali e dopo l’installazione dei pannelli i prati sono stati seminati con varietà di piante adatte al pascolo delle pecore, in collaborazione con gli agricoltori locali.