Orti urbani. A Milano “Coltivami”, piano per l’agricoltura ecosostenibile in città
Promuovere la coltivazione degli orti urbani, anche in vista di Expo 2015, come strumento di socializzazione tra i cittadini, valorizzazione di spazi inutilizzati della città e recupero di aree verdi, educazione al corretto utilizzo del territorio nel pieno rispetto dell’ambiente. È l’obiettivo del progetto “Coltivami”, approvato dalla Giunta per riportare l’agricoltura eco sostenibile a Milano attraverso le esperienze degli orti, con una particolare attenzione al coinvolgimento di persone anziane, giovani, famiglie, cittadini di tutti i Paesi.
La Giunta ha già individuato 9 aree comunali situate nelle vie Boffalora (Zona 5), Ippodromo, Monte Stella, Falck, Alassio (Zona 8), Rubicone, Cascina de Prati (Zona 9), per un totale 25 mila metri quadri destinati a 309 particelle ortive.
Contemporaneamente, sono state approvate dalla Giunta le linee guida per stipulare le convenzioni con tre diverse categorie di soggetti pubblici e privati con sede a Milano, interessati all’assegnazione delle aree previa presentazione di progetti di orti urbani: realtà del terzo settore (onlus e cooperative sociali senza scopo di lucro, associazioni di promozione sociale, di salvaguardia dell’ambiente, di volontariato o con finalità culturali); associazioni di cittadini; enti e aziende pubbliche o private che operano nell’ambito della responsabilità sociale di impresa per realizzare tra i propri dipendenti attività di valorizzazione del tempo libero e della sfera sociale e culturale.
Le convenzioni avranno una durata massima di 9 anni, con la possibilità di un rinnovo per altri 3. I costi di allestimento degli orti saranno a carico degli assegnatari.
“Coltivami si pone l’obiettivo di riportare l’agricoltura in città e di farla conoscere ai tanti che non hanno contatti con il mondo agricolo. è una grande occasione per chi ama gli orti e vuole dare un contributo all’ampliamento degli spazi verdi vivibili”, dichiara l’assessore all’Area metropolitana, Decentramento e Municipalità, Servizi Civici Daniela Benelli.
“Si concretizza quel disegno della città che valorizza la città pubblica nei suoi spazi verdi – ha spiegato l’assessore all’Urbanistica Ada Lucia De Cesaris – non solo con obiettivi di cornice, ma anche al fine di garantire attività di partecipazione da parte dei cittadini, favorendo la cura del territorio anche tramite economie di prossimità”.
“Il miglior modo che ha Milano per prepararsi ad Expo 2015 è quello di ripensare al suo ciclo della nutrizione, lungo tutta la sua filiera: dalla produzione agricola alla sua trasformazione in cibo, fino alla sua commercializzazione – ha detto l’assessore a Cultura e Agricoltura Stefano Boeri –. Questo è un progetto di grande promozione dell’agricoltura diffusa e di prossimità, che è anche un elemento di sostegno economico delle famiglie”.
Le particelle assegnate ai singoli ortisti avranno una superficie massima di 60 metri quadri. Sono previsti anche moduli di coltivazione collettiva (minimo 10 ortisti) fino a 700 metri quadri. All’interno delle aree saranno definiti i luoghi di aggregazione e tempo libero e quelli destinati alla coltivazione.
Le regole di gestione degli orti urbani prevedono che le coltivazioni siano compiute con modalità conformi al profilo ecologico – non sarà ammesso l’uso di pesticidi, diserbanti, sementi Ogm – oltre all’obbligo di una gestione oculata dell’acqua. è vietata ogni attività di lucro, commerciale o promozionale (salvo, in questi ultimi due casi, autorizzazione del Consiglio di Zona) così come l’uso di manodopera retribuita. L’assegnatario è tenuto ad avviare l’attività prevista nella convenzione entro 90 giorni dalla stipula, favorendo la partecipazione e il coinvolgimento dei cittadini.
Infine la procedura di assegnazione. La Giunta, anche su proposta dei Consigli di Zona, approva periodicamente programmi di destinazione di aree ad orti urbani, individuate anche all’interno dei parchi pubblici. L’elenco di tali aree da assegnare sarà pubblicato sul sito del Comune di Milano, insieme agli indirizzi espressi dai Cdz. I soggetti interessati dovranno presentare i progetti, che saranno valutati in base alla coerenza con gli indirizzi zonali, alla qualità della sistemazione dell’area e alla capacità di generare rapporti collettivi tra gli ortisti e con tutta la cittadinanza nella realizzazione e nella gestione dell’orto.