Nuotare ai piedi dell’Everest: Lewis Gordon Pugh sfida il freddo per l’ambiente
Il nuotatore inglese Lewis Gordon Pugh, noto per le imprese realizzate negli ultimi cinque anni in favore dell’ambiente, ha arricchito il proprio curriculum con un’altra straordinaria prestazione.
Lewis ha nuotato per un chilometro nell’acqua a 2° C del lago Pumori, alla base del ghiacciaio Khumbu a quota 5300 metri, fermando il cronometro sul tempo di 22’51”. Un’impresa eccezionale soprattutto perché Lewis Gordon Pugh ha indossato solamente un costume, una cuffia e un paio di occhialini da nuoto, il tutto fornito da Speedo.
«È stata la nuotata più dura che io abbia mai fatto – ha commentato Pugh al termine dell’impresa – persino più difficile di quando nuotai nel mare dell’Antartico o al Polo Nord, perché qui ai piedi dell’Everest ho dovuto adottare una strategia totalmente diversa».
Durante l’impresa compiuta da Pugh nel luglio del 2007 al Polo Nord, per esempio, l’inglese adottò una strategia di nuotata estremamente aggressiva e con bracciate ad alte frequenze, scelta che non ha potuto essere impiegata alle quote himaliane.
«Durante un test di una ventina di metri ho capito che se avessi tenuto quell’andatura avrei rischiato di affogare – ha aggiunto Pugh – perché a questa quota l’ossigeno è rarefatto e ho avuto problemi di respirazione».
Un’impresa studiata anche a tavolino, soprattutto per trovare il giusto compromesso tra velocità e consumo d’ossigeno: «Ho dovuto nuotare cercando il punto di equilibrio tra un’alta velocità, che mi avrebbe portato ad una iperventilazione, e una andatura troppo lenta con conseguente ipotermia – ha aggiunto Lewis – e ritengo che il tempo di circa 23 minuti per mille metri a stile libero, rappresenti la miglior performance possibile in queste condizioni».
«In questi ultimi anni ho avuto l’opportunità di vedere numerosi ghiacciai, dai Poli alle Alpi, ma anche in Africa e ora in Himalaya, e in tutti i casi ho potuto constatare le profonde trasformazioni di questi colossi di ghiaccio – ha sottolineato Lewis – e l’obiettivo delle mie imprese è di richiamare l’attenzione del mondo sugli effetti del riscaldamento globale».
La nuotata himalaiana di Pugh, all’interno del progetto Pick n Pay / SAP Everest Challenge, ha richiesto 8 mesi di preparazione specifica, ed ora va ad aggiungersi a quelle compiute negli anni passati. La storia sportiva dell’inglese, infatti, è costellata di imprese originali e dall’alto impatto mediatico. Nel 2006 Pugh nuotò per l’intera lunghezza del Tamigi, oltre 350 chilometri, per evidenziare gli effetti della siccità nel Regno Unito. Nel febbraio del 2007 attraversò a nuoto la larghezza dell’arcipelago delle Maldive, pari a 87 miglia, per richiamare l’attenzione del mondo sull’innalzamento del livello del mare in quella parte di Oceano Indiano. Non pago, nel luglio dello stesso anno si trasferì al Polo Nord dove nuotò per mille metri in un tratto di mare dove il ghiaccio polare si era sciolto: un chilometro di bracciate in poco meno di 19 minuti con l’acqua che segnava la temperatura di 1,7°C per denunciare ancora una volta gli effetti del riscaldamento globale che determinano lo scioglimento della placca polare.
Nel gennaio 2010, in occasione del World Economic Forum è stato nominato “Young Global Leader” in riconoscimento del suo impegno sociale e per il contributo dato con leadership ispiratrice.